Il red carpet della Notte degli Oscar ha avuto un protagonista indiscusso: Billy Porter. Il famoso interprete di Broadway, star della serie “Pose” è apparso davanti ai fotografi in una veste “incredibilmente favolosa“, indossando uno smoking classico ma sfoggiando, al posto dei pantaloni, un’ampia gonna da sera in velluto.
L’abito, firmato da Christian Siriano, è stato accompagnato da un fiocco-papillon oversize e un anello di diamanti.
Un outfit dalla potenza comunicativa straordinaria, che sfida e ribalta i concetti di “maschile” e “femminile” nella moda e spinge a fare delle riflessioni.
Porter ha raccontato a Vogue America le ragioni che lo hanno spinto a indossare un abito così clamoroso. Il tutto partirebbe da una scelta profondamente personale, legata alla sua identità queer. Un evento come gli Oscar, seguito in tutto il mondo, e la possibilità di veicolare dei messaggi, hanno spinto Porter ha usare la sua immagine come un potente strumento per l’autoespressione e la rappresentazione di sé.
“Volevamo giocare tra il maschile e il femminile. Non sono una drag queen, sono un uomo in un vestito. Quando l’ho indossato per la prima volta mi sono sentito vivo. Libero. Aperto e luminoso. E bellissimo! Che non è sempre stato il mio caso. Non mi sono sempre sentito così bene con me stesso.” Ha dichiarato Porter a Vogue, continuando “È davvero stupefacente quanto effetto abbia un vestito sul tuo spirito. Mia zia Dorothy diceva sempre: “Vestiti per il lavoro che vuoi, non il lavoro che hai“.
Porter poi racconta: “Sono sempre stato ispirato dalla moda. Mia nonna, mia madre, erano sempre eleganti. Sono cresciuto amando la moda, ma c’era un limite ai modi in cui potevo esprimermi. Quando sei nero e sei gay, la tua mascolinità è in questione. Ho subito molta omofobia in relazione alle mie scelte di abbigliamento, anche quando ho avuto il mio primo contratto di lavoro alla A & M Records, sono rimasto in silenzio per molto tempo. Stavo cercando di adattarmi a quello che le altre persone sentivano che avrei dovuto assomigliare. Quando ho ottenuto un ruolo in Kinky Boots (musical del 2013 di grande successo che ha visto collaborare anche Cyndi Lauper, tra gli altri, ndr), l’esperienza mi ha davvero ispirato in un modo così inaspettato. Mettermi su quei tacchi mi ha fatto sentire il più mascolino che abbia mai sentito in vita mia. Stava autorizzando a liberare quella parte di me stesso“.
Arrivare al red carpet degli Oscar può essere un’occasione non solo per farsi notare nel mondo dello showbiz, ma anche per esprimere un pensiero politico, un’azione civile, una riflessione sui limiti che ogni essere umano si pone per rispettare convenzioni e archetipi apparentemente indissolubili. Anche vestendosi da gran sera. E Porter questa occasione l’ha sfruttata appieno: “Ora sono in uno spazio dove, essendo in posa, sono invitato a tappeti rossi e ho qualcosa da dire attraverso i vestiti. Il mio obiettivo è essere un pezzo ambulante di arte politica ogni volta che mi presento. Per sfidare le aspettative. Cos’è la mascolinità? Cosa significa? Le donne si presentano ogni giorno in pantaloni, ma nel momento in cui un uomo indossa un vestito, i mari si separano. […] Questa industria si maschera come inclusiva, ma gli attori hanno paura di giocare, perché se si presentano come qualcosa al di fuori dello status quo, potrebbero essere percepiti come femminili e, di conseguenza, non otterranno quel lavoro maschile, quello lavoro di supereroe. E questa è la verità“
I commenti sull’abito sono stati diversi e di varia natura. Piers Morgan, giornalista BBC, in un tweet non ha usato mezzi termini definendolo “ridicolo”. Ma Billy sembra avere le idee chiare anche su questo: “Voglio che le persone capiscano che non devi per forza comprendere o essere d’accordo con l’autenticità o le verità degli altri. Ma dobbiamo rispettarci tutti.Le persone saranno davvero a disagio con il mio culo nero in un abito da ballo, ma non sono affari di nessuno, se non miei”.