Siamo cresciuti con lo slogan “dove c’è Barilla c’è casa” e poi con questo brand e il mondo lgbt si sa cosa è successo. Come non ricordare l’affermazione della famiglia tradizionale che non è riconosciuta se non è fatta da uomo con una donna e un bambino. Ecco che qua Tiziana Luxardo rompe gli schemi e lancia “Dove c’è cuore, c’è casa”. Così si presenta il calendario non convenzionale del Codacons.
Incentrato su famiglie non convenzionali, racconta, attraverso gli scatti di ogni mese, nuove forme di affettività, di genitorialità e complicità.
Il tema fu annunciato già lo scorso maggio in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la transfobia e la bifobia.
Un nuovo modo per presentare un nuovo profilo della famiglia italiana che punta sulla realtà e non sulla convenzionalità.
Come nasce questo progetto?
Attraverso gli scatti della fotografa Tiziana Luxardo, si vuole ricreare empatia, emozione. Raccontare famiglie nate dal rispetto e basate sul rispetto. Si incorniciano con colori arcobaleno le pose in bianco e nero, un nastro che ricrea intorno ai soggetti una sorta di “casa”.
Il presidente Codacons Carlo Rienzi, è consapevole che, se già l’anno scorso aveva creato scalpore, anche quest’anno susciterà le proteste di moralisti e benpensanti.
Coppie che per 12 scatti si sono mostrate sincere, spontanee e si mostrano per quello che sono Come, fra i tanti, la finalista di Miss Italia, Giulia Talia, ritratta insieme alla sua compagna.
Pioniera dello sdoganamento dell’orientamento politically correct all’interno di Miss Italia che ha aperto le porte all’omosessualità e alla diversità.
Tra le tante famiglie ritratte nel calendario emergono amche le famiglie allargate e coppie che, sposate da 50 anni, hanno raggiunto l’anzianità con scelte sessuali diverse.
Dichiara l’artista Tiziana Luxardo che da diversi anni collabora con Codacons attraverso diverse campagne di sensibilizzazione: “Ho voluto raccontare la realtà con l’obiettivo di scuotere le coscienze su un tema che tanto fa discutere. Desidero ringraziare il Codacons, e il suo Presidente Carlo Rienzi, per avermi lasciato la libertà di esprimermi e interpretare la realtà attraverso i miei scatti senza alcun condizionamento”.