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Fase 2 tra diffidenza ed incoscienza, ecco le raccomandazioni

- 27/05/2020
fase 2


Dopo mesi di clausura, più o meno totale, in data 04 Maggio 2020 è iniziata la famosa ed assai temuta Fase 2.

Le restrizioni vigenti sono state via via allentate e un passo alla volta si sta cercando di tornare alla quotidianità.

Una quotidianità che ha poco della vita pre Covid, e molto di quella post Covid: schermi protettivi, visiere, mascherine, distanza sociale e così via.

Esercenti, lavoratori e professionisti che sono ancora in balia di tantissime norme, spesso poco chiare, che disciplinano il diritto o meno ad avere degli aiuti, sempre ammesso che arrivino visto che il numero di chi ha ricevuto la cassa integrazione è nettamente inferiore rispetto a quelli che ancora la stanno attendendo.

Norme, inoltre, dovrebbero far capire come si gestisce la sanificazione, l’igenizzazione e la clientela.

A breve, inoltre, dovrebbero essere consentiti anche i liberi spostamenti tra le regioni, ed anche in questo caso non si comprende se verranno o meno apposte delle limitazioni, posto che in Italia il contagio non si è diffuso in maniera uguale sul tutto il territorio.

Insomma, al di la delle buone intenzioni si naviga ancora a vista, e si spera di riuscire a cavarsela ed anche di trovare una nuova quotidianità.

In tutto questo, leggendo i giornali, guardando la Tv oppure tramite i social network, apprendiamo che la movida è ripresa, e che questo sta generando innumerevoli timori tanto che, in alcune città e Regioni, sono state adottate nuovamente delle misure restrittive.

Sembra corretto affermare che in questa Fase 2 si siano formati due schieramenti opposti: da una parte i diffidenti e dall’altra gli incoscienti.

I diffidenti e gli incoscienti

Da un parte abbiamo chi continua a limitare gli spostamenti, chi ha deciso di non andare al ristorante, di non fare acquisti se non on-line, di non uscire a fare una passeggiata.

Dall’altra abbiamo chi, ormai stanco di una forzata reclusione, ha deciso di riprendere esattamente da dove era stato interrotto, premendo pertanto reset e restart.

Difficile dire chi ha ragione e chi ha torto, ma di sicuro entrambi gli atteggiamenti rappresentano degli estremismi, e conseguentemente sono sbagliati. Ognuno è libero di fare ciò che vuole ma nel rispetto dei diritti e della libertà degli altri.

Come capire quale sia la linea di confine?

Basterebbe poco, e non parlo di buon senso, di questo ne è sempre esistito poco. Basterebbe leggere, velocemente, le regole che ancora siamo chiamati a rispettare e ricordarsi che siamo più liberi ma che non siamo immuni, e che il Covid è ancora li fuori che circola indisturbato. Basterebbe non essere sempre convinti di essere più furbi o più intelligenti e basterebbe smetterla di divulgare il proprio pensiero come se fosse Legge.

Fase 2, cosa si può fare e cosa no?

Ad oggi si può uscire liberamente, non serve più l’autocertificazione, ma si deve uscire muniti di mascherina. La mascherina, ricordiamo, si indossa sopra al naso e alla bocca, e può essere tolta SOLO se si è da soli e se è possibile mantenere la distanza di sicurezza che è stata elevata ad 1,8 metri.

Chi la indossa sotto al mento sbaglia, chi compre solo la bocca sbaglia, chi in gruppo abbassa la mascherina per parlare… non so che problemi abbia ma so che li ha!

Se dovete starnutire occorre che lo facciate nella mascherina: se fa schifo a voi pensate a chi vi sta accanto.

Sì è, inoltre, esonerati dall’obbligo di indossare la mascherina se si svolge attività sportiva, ma la passeggiata NON è qualificabile come attività sportiva.

Non si possono creare dei gruppi per fare attività motoria tutti insieme, è ancora vietato!

Mentre è possibile tornare in palestra ed anche riprendere gli allenamenti se si fa parte di squadre o di club sportivi ma per ogni sport sono state emanate delle linee guida.

I partner, purchè conviventi, e più in generale coloro che convivono, pensiamo a dei ragazzi all’università, possono stare vicini senza rispettare le distanze mentre TUTTI gli altri devono tenere la distanza di sicurezza.

Se siamo in compagnia non possiamo occupare tutto il marciapiede ma bisogna procedere in fila indiana, evitando di ripetere l’episodio del duello che portò, nei Promessi Sposi, Lodovico a divenire Fra Cristoforo.

Se incrociamo qualcuno bisogna rimettere la mascherina, e se vogliamo correre magari evitiamo di farlo in strade molto affollate e passando in mezzo ai pedoni.

Possiamo organizzare delle cene o dei pranzi con parenti ed amici? Nì.

È possibile vedere gli amici, uscire insieme ed anche organizzare pranzi e cene, MA deve essere mantenuto il distanziamento sociale.

Per tale ragione NON sono consentite le feste private, i party oppure grandi riunioni, poiché rimane ancora in vigore il divieto di assembramento.

Si possono organizzare delle cene e dei pranzi con pochi amici ove comunque va mantenuta la distanza sociale.

Se si entra in un negozio utilizzare l’igenizzante per le mani o per i guanti non è un consiglio o un’opzione …è un obbligo di legge!

Chi viola una delle pochissime e semplicissime regole elencate verrà multato, e le sanzioni non sono lievi.

Ciò detto, dobbiamo fare delle precisazioni.

  1. Chi denuncia la violazione delle regole NON è uno sceriffo ma una persona che sta tutelando se stesso ed anche voi. Ripeto, il Covid esiste ancora e non posso credere che qualcuno volontariamente si assuma il rischio di far del male ad amici o conoscenti.
  2. Evitate di pubblicare on-line le vostre foto senza mascherina mentre siete intenti a festeggiare, ballare o fare qualsiasi altra attività. È reato scattare foto ad una persona senza autorizzazione e pubblicarla ma se la foto viene da Voi pubblicata, ebbene, VI AUTODENUNCIATE
  3. Evitiamo di diffondere messaggi sbagliati. Leggevo sui social network l’invito a non denunciare gli esercenti, lavoratori e/o professionisti qualora questi non avessero rispettato le regole. SCHERZIAMO???? Intanto, se le regole non sono rispettate, sarebbe meglio non entrare in un ambiente poco sicuro e poi cerchiamo di capire se si tratta di una mancanza temporanea, ad esempio trovare le visiere oppure un termometro digitale è diventata un’impresa titanica, oppure di una forma di menefreghismo

Se vogliamo tornare ad una quotidianità pre-covid occorre imparare a convivere con questo virus. Questo non significa rinunciare a vivere o ad uscire, anche perché siamo tutti costantemente connessi.

Se io oggi esco e vado a comprare dei vestiti, magari il negoziante può andare a mangiare una pizza. Il ristoratore, quindi, può chiamare i camerieri che a loro volta riprenderanno a spendere del denaro.

Dobbiamo rispettare delle regole, sono poche e sono semplici, perché, che si sia diffidenti o incoscienti, tutti vogliamo evitare di tornare alla FASE 1.

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Non faccio l'Avvocato ma lo sono. Calabra di nascita e "fiorentina" per adozione.

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