Oggi, 17 Febbraio, si celebra nel mondo l’animale domestico che da millenni accompagna l’umanità nel suo percorso terrestre: il Gatto. La data prescelta ed istituita nel 2002 non è casuale e riprende la tradizione latina. Infatti, il 17, in numeri romani si scrive XVII il cui anagramma è “vixi“, trad. vissuto, iscrizione riportata su tutte le tombe. I gatti, per gli antichi romani erano i guardiani delle anime dei defunti, eterni custodi dei trapassati. Da questo nasce anche la cristianissima superstizione nei confronti, sia dei mici, soprattutto se neri e dell’eptacaidecafobia (paura del numero 17). Nonostante la tribalità di queste credenze, l’evoluzione umana e quella dei piccoli felini ha radici antichissime. Una simbiosi di mutuo aiuto che vede gli esseri umani, già agricoltori, che avvicinarono i gatti per tutelarsi da roditori parassiti e al rovescio, i mici, al sicuro dai pericoli di grandi predatori condividendo, con gli uomini, le più sicure tane.
Questo mutualismo ha concesso ai felini addirittura la divinizzazione presso gli Egizi, detentori dei granai più grandi del mondo antico, ed un posto di riguardo in tutti i miti e le leggende di numerosissimi popoli di tutti i continenti. Città di Vicenza esclusa.
Scopriamo insieme i cinque gatti che, a modo loro sono entrati di diritto nelle pagine della storia umana.