Cattarina, la gatta che ispirò Edgar Allan Poe
L’inseparabile felino dello scrittore che “inventò” il genere horror, è indiscutibilmente l’esempio più affascinante di simbiosi creativa tra esseri umani ed animali. Soprannominata Kate, si dice che amasse stare acciambellata sulla spalla dello scrittore il quale, innamoratosene, vi avrebbe tratto ispirazione per il suo racconto Il Gatto Nero.
Mi lasciai andare al punto di usare con mia moglie un linguaggio brutale. Alla fine, arrivai anche a picchiarla. I miei animali, naturalmente, risentirono di questo mutamento d’umore. Non solo li trascurai, ma li maltrattai. Per Pluto, tuttavia, conservavo ancora quel tanto di riguardo che bastava a impedirmi di malmenarlo come, senza scrupolo alcuno, malmenavo i conigli, la scimmia o anche il cane, quando per caso o per affetto mi venivano tra i piedi. Ma la mia malattia mi divorava sempre più (e quale malattia è paragonabile all’alcool?), e alla fine anche Pluto, che si faceva vecchio e di conseguenza un po’ fastidioso anche Pluto cominciò a provare gli effetti del mio malumore. Una notte, tornando a casa, ubriaco fradicio, da uno dei ritrovi che frequentavo in città, ebbi l’impressione che il gatto evitasse la mia presenza. Lo afferrai; e allora, impaurito dalla mia violenza, coi denti mi ferì lievemente alla mano. Subito la furia di un demone si impadronì di me…
da IL GATTO NERO di E.A. POE