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 BEARITY POSTA: Nudo Non ha Verve

- 01/03/2018


Se volete partecipare alla nostra posta del cuore, per confessare i vostri segreti più nascosti, anche in forma anonima, o semplicemente per chiederci consigli, l’indirizzo di posta a cui fare riferimento è redazionebearslicious@gmail.com Il nostro Michelangelo è a vostra disposizione per fare chiarezza sui vostri sentimenti, accogliere le vostre rivelazioni o semplicemente leggere i vostri punti di vista sul mondo. Scriveteci! 

 

“Ciao Michelangelo, sono un ragazzo piuttosto romantico, non sono un santo come non lo è nessuno, nel senso che mi diverto anch’io, però diciamo che preferisco selezionare bene la gente con cui andare a letto, anche se è difficile… Ho molta difficoltà per una ragione precisa: io non amo mandare foto mie di nudo e ormai in quasi tutte le chat tutti chiedono solo quelle. Mi infastidisce pure riceverle, non perché non le trovi attraenti ma perché credo che ognuno di noi sia ben altro che un corpo ben messo. Ormai anche su instagram la gente si spoglia quando sa di avere un certo seguito. Su WBear addirittura si fa proprio a gara a chi mette la foto più porno. … Possibile che c’è questa smania di spogliarsi e di mostrarsi senza curarsi delle conseguenze? E non parlo solo di gay eh! Ci sono fior di cinquantenni etero che ormai hanno perso la testa e si mettono nudi ovunque. Sarò controcorrente ma Viva il pudore!”
PINO

Ciao mio buon Pino, eccoci a noi ! Mi ha stimolato questa tua lettera, perché è davvero controcorrente il tuo pensiero e mi piace disquisire di cose che vanno in direzione opposta ai dettami del momento. Al di là di cosa possa piacermi o no – oltre quel che trovo o non trovo appropriato – il mio pensiero si muove in un’unica traiettoria : quella del buon senso. Cos’è il buon senso!? mi chiederai! Sono qui proprio per spiegarti cosa intendo e, se possibile, per darti una mano.
Metti che a te piaccia un ragazzo e questo, per vanità o per approvazione o per una sua rivalsa ( magari prima non si piaceva e ora si è fatto sto “fisikone” che vuole mostrare), decida di postare su Instagram o Wbear le proprie foto ignudo. Come ticomporti ? Mi dici che sei un “selezionatore” da guerra, ma cosa selezioni nello specifico? Perché se la scrematura che fai è sul carattere di una persona , sulla presenza o assenza di gentilezza, simpatia, intelligenza , ben comprendo il sistema di filtraggio che ognuno di noi può mettere in atto. Però starei attento, al posto tuo, ad apporre subito un veto a chi gioca col proprio corpo e con la propria immagine o presenta una “spudorata” relazione con la sessualità. È quasi immediato investire una persona che si denuda (invia foto in chat delle sue grazie) di una sorta di superficialità e altrettanto facile ricavarne un’assenza di valori. Ma come facciamo veramente a entrare in contatto col suo mondo e con le dinamiche che l’hanno portata a prendere certe decisioni, se ci fermiamo prima!? Non dovremmo metterci a priori sullo scranno e vagliare se sia indecoroso o meno il suo atteggiamento. Bisognerebbe comprendere che anche se si è scelto di portarsi al Mondo nudi e crudi, questo non deve sminuire l’umanità e la Bontà di colui che ci viene incontro.

“Il nudo è il migliore travestimento.” (Jeanette Winterson)

Questo aforisma, della nota scrittrice inglese di Il sesso delle ciliegie e Non ci sono solo le arance , rimarca un po’ quello che ti dicevo: non sappiamo mai cosa ha portato quella persona a sentire di aver bisogno di scoprire il suo corpo, e non può invalidare una conoscenza; perchè potrebbe anche aver avuto bisogno di farlo per un momento circoscritto della sua vita o averne bisogno continuamente; ma è proprio il rifiuto a priori che potrebbe causarti più difficoltà.

Parto sempre dal presupposto che la cosa che mi dà più fastidio sia sempre quella che devo affrontare per prima. Cosa mi sconvolge veramente nel sapere che il corpo della persona con cui vorrei uscire sia stato visto da milioni di miliardi di persone? Mi sento minacciato? Mi fa sentire che potrei essere più esposto ad un tradimento? Fa vacillare la sicurezza che quell’individuo sia solo per me e che non fugga via al primo complimento d’altri? Perché una delle probabili incertezze potrebbe proprio essere quella che chi si spoglia abbia continuamente voglia di nuove esperienze e non intenda rimanere fermo in una relazione affettiva.
Hai proprio ragione quando mi dici :” ognuno di noi è ben altro che un corpo ben messo “, ma dimostra a te stesso che proprio quel corpo non debba diventare il punto focale dell’interagire!

Sai che ogni tanto metto qualcosa di mio in quel che vi rispondo, perchè è un modo per farvi comprendere che non avete a che fare con un Risponditore Automatico di Consigli, ma che vi sono vicino, perché la Coscienza impasta e rimpasta continuamente anche dentro di me.

Da ragazzo ero grasso – ma grasso grasso – con gli occhiali, le orecchie a sventola, la “r” moscia; e mi sentivo sempre così inadatto, così insicuro di poter piacere a qualcuno. Non toglievo neanche la maglietta al mare per la vergogna .Mi sono messo di buona lena e ho tirato via qualcosa come 30 kg. Negli anni successivi arrivano i primi rapporti sessuali, e ancora quela sensazione di mediocrità per via del mio aspetto.. Arrivano le prime gratificazioni dagli occhi dell’altro e pian piano le luci soffuse iniziano a far posto a luci dirette e incontri di giorno. Da lì ho iniziato a percepire il mio corpo come qualcosa di cui non dovermi vergognare, e non ho temuto più di presentarmi agli altri senza i vestiti.
Certo non voglio dire che questo sia un iter obbligato o che dietro le foto svestiti ci sia solo una risposta ad un momento di contrizione. Alcuni lo fanno solo perchè sono totelmente incentrati su se stessi e non sanno rapportarsi con terzi, altri perchè si accettano e lo trovano naturale.
Sulle chat il rapporto tramite nudità ci è sfuggito di mano, te ne do atto! Il ciao è diventato :” sex?” e l’emoticon che, in apertura di un discorso, mostrava un sorriso ormai è stata sostituita da petti, peni più o meno sorridenti e natiche più o meno aperte a nuove conoscenze!

Ma queste dinamiche sono una devianza della comunicazione in un mondo che non ha più tempo da dedicarsi e fatica a confrontarsi con le incertezze: “mostrami la mercanzia che se non corrisponde all’idea di quel che cerco la sostituisco con un nuovo articolo!”. Io queste formule di approccio le chiamo Amazon Dates; vedi il prodotto, aggiungi al carrello, e se anche ci hai cliccato sopra, puoi rifarti al diritto di recesso.
In ultima analisi mi metti a conoscenza che per il tuo modo selezionante fai sempre più fatica a trovare un uomo con cui relazionarti. Allora esponiti alle tue paure, tasta il terreno anche quando sei certo sia sdrucciolevole!

Il pudore si manifesta in una prospettiva soggettiva e una oggettiva. È soggettivo quando è inerente a ciò che concerne il limite che marchiamo tra noi e gli altri; oggettivo ha a che fare con quello che è socialmente rilevato nella società. Non possiamo parlare di Pudore Assoluto e pensare che ci si possa conformare gli uni agli altri in riferimento ad un codice comune, non in uno Stato di Diritto almeno . Per cui, caro Pino, io ti lascio alle tue riflessioni, sperando che tu possa misurarti con questo tuo dilemma e darti il giusto spazio per avvicinarti anche a ciò che ti disturba; per cambiare il corso delle tue relazioni, ma soprattutto quello della relazione con te stesso. Si possono trovare compromessi senza perdere nulla di noi stessi, quando ci vogliamo davvero avvicinare all’altro.

Ti saluto con un aforisma di un autore che ho amato molto negli anni di studio

“Noi viventi non siamo mai nudi – lo sguardo, la voce sono già un abbigliamento. Siamo nudi soltanto nella vergogna, quando il linguaggio fa difetto. E giustamente nella morte, che è la peggiore delle offese. Ma nemmeno i morti partivano nudi per il grande sonno. (Anche la donna non dorme mai nuda – ha sempre un gioiello, un trucco, una crema, un pensiero che le serve da abbigliamento contro l’abisso del sonno).”

Jean Baudrillard

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