Twitter all’inizio era luogo di dibattiti, di spunti, di provocazioni, di commenti estemporanei, micro commenti efficaci. Nato il 21 Marzo 2006 a San Francisco, come piattaforma gratuita dove era possibile postare (o meglio twittare) notizie, col passare degli anni l’uccellino blu sta diventando anziano.
Inizialmente, con soli 140 caratteri come un sms, consentiva agli utenti di mandarsi messaggi pubblici ma non privati, poi le necessità di mercato lo hanno portato, da pochi mesi, ad aumentare i caratteri dei post a 280. Ma, nonostante l’aggiunta di foto e allegati video, oltre ad essere il padre dei famosi hashtag, che oggigiorno “influenzano” le nostre giornate, il nostro uccellino blu non riesce a superare il mostro, anzi i mostri, di Zuckerberg.
Infatti risulta fermo al quarto posto tra i Social, malgrado il numero elevato di utenti che ancora lo utilizzano. Nel frattempo Facebook, che si vanta e supera Twitter, deve fare i conti con Instagram che sta nettamente e silenziosamente superando entrambi.
Pare infatti che, su un campione statistico di 2500 italiani tra i 16 e i 65 anni, il 77% degli utenti analizzati per le preferenze sui social network abbia preferito Instagram per la facilità di utilizzo. Twitter, a quanto emerge, risulta “obsoleto” anche per una questione di presenza richiesta online. Instagram infatti non penalizza l’assenteismo.
In generale, col passare degli anni, la noia da Social sta aumentando e, piuttosto che usare troppe e diverse piattaforme, piano piano gli utenti si stanno indirizzando verso una sola che gli consente una condivisione a 360°.
Agli esordi i tre canali Social erano opposti, con funzioni molto distanti e scopi differenti. Twitter forniva News e commenti estemporanei, Facebook condivisione di amicizie e pensieri oltre a ritrovamenti affettivi virtuali mentre Instagram era per gli appassionati di fotografia senza troppe parole. Adesso si sono talmente tanto uniformati per stare al passo coi tempi che era inevitabile che si mangiassero l’un l’altro.
Zuckemberg infatti, per prevenire la disfatta ha investito nell’acquisizione dei due mostri del momento Instagram nel 2012 e Whatsapp nel 2014. Questa mossa strategica è stata dettata soprattutto da una suddivisione anagrafica.
Facebook infatti, mi duole dirlo, ma lo usano prevalentemente noi “anziani”, diciamo della generazione precedente. L’acquisizione di Instagram è risultata essere una mossa vincente sotto l’aspetto anagrafico ma anche per i risultati in rapidissima crescita: Instagram è appena arrivata a tagliare il traguardo del miliardo di utenti. Ad oggi, si contano circa 400 milioni di utenti che seguono le “Stories” oltre alla neonata IGTV (l’app per vedere la televisione di Instagram, cioè video degli utenti fino a un’ora di lunghezza).
La voglia di scrivere, chattare, condividere pensieri, foto, momenti, vita quotidiana non passa mai di moda e si tramanda di generazione in generazione. Ma l’uccellino blu perde sempre di più battiti di ali.
E così, nonostante sia utilizzato e aggiornato per non perdere posizione non riesce a stare al passo dei “big” che giorno giorno, anzi minuto dopo minuto crescono in maniera esponenziale.