Bentornati, cari nerd, tra le vostre righe preferite di #RetroGaymer.
Oggi, come da titolo, facciamo un salto nel tempo con qualche accenno di storia. Vi deluciderò sul come si sia arrivati a sviluppare, da un anime, un fenomeno di cultura pop di portata mondiale che ha fatto breccia nel cuore di molti, soprattutto nella comunità rainbow.
Sto ovviamente parlando di Sailor Moon e delle sue belle guerriere che vestono alla marinara, e in particolare due di loro, apertamente “omosessuali”.
Il genere majokko
Piccolo cenno storico: il genere Majokko indica quelle ragazze (perlopiù adolescenti) extraterrestri che vengono inviate sulla terra per imparare le tradizioni di vita degli umani, e che per qualche motivo ricevono in dono dei poteri con i quali si trasformano, spesso in adulte, ed utilizzano i propri poteri non tanto per sconfiggere il male quanto per affrontare quello che ne consegue dalle loro identità segrete.
Di Majokko ne sono state prodotte moltissime: da quelle dello studio Pierrot (Creamy Mami, Magical Emi e compagnia) alle “colleghe” della Toei (Lun Lun l’angelo dei fiori, Sally la maga e molte altre), fra le quali spicca una “maghetta” sui generis, considerata la progenitrice di Sailor Moon.
Cutie honey
Queste serie erano per lo più indirizzate ad un pubblico femminile, ad eccezione di una: Cutie Honey! Nata verso il 1973 dalle matite di Go Nagai (lo stesso autore di serie quali DevilMan, Mazinger, Goldrake e così via), la serie vede protagonista l’androide Honey Kisaragi, sotto sembianze di una procace fanciulla, che dovrà lottare contro la temibile organizzazione criminale Panther Claw.
Nella serie, e soprattutto nelle puntate andate in onda negli anni ’70, sono presenti molte scene comiche di riferimento saffico. Honey studia in un istituto privato femminile, ed è costantemente “avvicinata” da alunne e professoresse. Tuttavia, la parte più interessante ed innovativa dell’epoca consiste nell’animazione della trasformazione, che la mostrava completamente nuda. Ciò ha suscitato numerosissime critiche dai genitori dei figli adolescenti spettatori dell’anime.
I nemici di Honey, come ad esempio Sister Jill, sono delle caricature di personaggi lesbo sadomaso. Il tono dell’anime, tuttavia, è sempre rimasto comico.
Nel corso degli anni, Honey ha saputo ritagliarsi un vasto pubblico di fans, oltre, ovviamente, ad un videogioco per Pc Fx, intitolato appunto Cutie Honey FX (altrimenti che rubrica di retrogayming sarebbe?). È stato poi realizzato un film live action, diverse rappresentazioni teatrali, serie animate, fumetti e diversi tipi di merchandising.
Per i curiosi: è arrivata la serie completamene ridoppiata in italiano nel corso degli anni ’90, la “Shin Cutie Honey“, a mio avviso molto godibile. Tra l’altro, molto bella anche la sigla di apertura cantata delle giapponesi “Les-5-4-3-2-1“.
Sempre di paternità Naganiana sono le eroine Devilady (versione femminile del celebre DevilMan) e “Kekko Kamen la maschera libidinosa”. Di queste ultime, non essendo delle vere e proprie Majokko e non godendo di videogames a loro dedicate, vi risparmio le caratteristiche, ma anch’esse presentano elementi saffici.
Saffic Sailor Moon!
Negli anni 90 Naoko Takeuchi sforna Bishoujo Senshi Sailor Moon, diventato successo mondiale grazie anche alla versione animata. Non mi dilungo sulla storia, perché chi mai al giorno d’oggi non la conosce? In Italia la serie ebbe brusche censure dal taglio di scene, modifiche di nomi e dialoghi fermi immagine. La serie più censurata è senza dubbio l’ultima, dove la nostra eroina combatte completamente nuda (ma più casta delle donne sponsor dei solari Bilboa), e si accompagna alle Sailor Star Light e alla loro Drag- Trasformazione da uomini a donne. Ciò suscitò molte critiche da parte della psicologa Vera Slepoj, la quale accusò l’anime di disturbare lo sviluppo sessuale dei bambini.
Nel corso della terza serie, invece, facciamo la conoscenza di due guerriere del solare esterno: Haruka e Michiru, rispettivamente Sailor Uranus e Sailor Neptune, molto amate dalla comunità lgbt. Nonostante negli anime ci fossero stati già molti personaggi lgbt, loro a tutti gli effetti si possono considerare una delle prime coppie animate. Come Cutie Honey, e a differenza delle solite maghette, il loro compito è molto più arduo: trovare
tre talismani rinchiusi nei cuori puri delle persone e salvare il mondo dalla
distruzione, evitando il risveglio di un primordiale nemico.
Nell’ultima serie si assiste ad una commovente scena a dimostrazione del loro amore.
Fresche del loro reboot nella recente Sailor Moon Crystal, le due sono testimonial di numerosi gadget tra i quali profumi a loro dedicati, e protagoniste di diversi vodeogiochi: un picchiaduro 2d sul Super Famicom fino alle versioni più recenti su Playstation e Sega Saturn (un gioco in pseudo 3 non molto convincente), fino ad un gioco molto più carino e fedele all’anime anni 90 sul Panasonic 3DO.
Prima di lasciarvi vi lascio con una curiosità: esiste un gioco su Sony playstation dove potete giocare con tutte le majokko della Toei Animation, tra cui anche Honey.