Ben ritrovati a tutti gaymers e curiosi sulle righe della vostra rubrica preferita di BL Nerd: #RetroGaymer.
L’articolo di oggi, come avete letto dal titolo, si occuperà principalmente della storica saga, nata in Giappone nel lontano 1996, dal titolo “BioHazard”, esplorando tuttavia strade diverse.
Giunto da noi con il nome di “Resident Evil“, il primo capitolo della saga, assai molto più cruento nella sua versione nipponica (senza tagli e censure con filmati live interamente a colori e cutscenes), ha fatto balzare sulla sedia migliaia di videogiocatori in tutto il mondo ed è diventato da subito un cult, ed il primo ed unico nel suo genere “Survival Horror“; nonostante tragga ispirazione da altri titoli quali Alone in The Dark, è riuscito in quello in cui gli altri hanno mancato: a trasmettere ansia e paura per tutta la durata del gioco.
Qui l’intro giapponese a colori, qui quello censurato dell’edizione europea.
La trama
La trama narra di un esperimento fallito da parte di un’azienda dal nome “Umbrella Corporation“, operante nei settori di cosmesi, farmaceutica, con collegamenti politici e militari, che lavorando in segreto distribuiva i suoi servizi dapprima nel Nord America e poi, a seguire nei vari capitoli, su scala mondiale.
Ed è proprio con la sperimentazione delle armi bio organiche che qualcosa, ad un certo punto, va storto: una fuoriuscita di Virus T (il primo di una lunga serie) dalle capacità mostruosamente pericolose, in grado di uccidere chiunque ne venisse a contatto e di far risorgere i morti, infettandosi con la possibilità di contagiare i vivi e per questo estremamente pericolosi e famelici, seppur lenti, o modificare geneticamente le creature mutandole in spaventosi abomini ultra resistenti alle armi da fuoco. La magione/copertura (situata nelle Arklay Mountains) della Umbrella subisce quindi una mutazione, trasformando tutto il personale di scienziati e ricercatori in famelici zombies e non solo.
Incaricati di far luce sull’accaduto, vengono coinvolte le forze speciali della STARS (acronimo di Special Tactical And Rescue Service), con lo scopo di contenere e fermare l’incidente. Purtroppo, un’intera squadra perisce al primo sopralluogo nella magione, e l’arrivo di una seconda squadra di soccorso consente solo a pochi membri di uscire vivi dall’incubo, e rivelar le malefatte della Umbrella Corporation.
L’azienda, tuttavia, insabbiando il tutto, continua in segreto gli esperimenti.
Il 1998 vede la luce del capitolo più amato dell’intera saga, ovvero Resident Evil 2, dove a fare le spese degli esperimenti incontrollati della corporazione non è solo una magione isolata ma bensì un’intera città che giace ai piedi della montagna, Raccoon City.
Resident Evil oggi
Pochi giorni fa, a distanza di 21 anni, è stato pubblicato, per la gioia di tutti i fans (ricordiamo che il secondo capitolo risulta quello più apprezzato dell’intera saga) il remake di nuova generazione (come anni addietro era successo per il primo capitolo) dove grazie alle nuove tecnologie videoludiche l’immersione nell’incubo di Raccoon City è più vero che mai.
Zombie lgbt: François Sagat e non solo
Tutto questo riassunto per porvi una riflessione,avete mai pensato che possano esistere zombies gay?
Trattandosi di un’intera città, nella nuova Raccoon City non è da escludere che ci sia qualche gay vagante all’interno, o addirittura una comunità rainbow, ma la risposta ce la dà direttamente François Sagat, con il suo film hardcore LA Zombie,dove l’attore altri non è che un famelico e vorace zombie, dedito ovviamente a soddisfare i suoi istinti primordiali quali cibarsi e accoppiarsi (nell’ordine inverso).
Come se non bastasse, un’ulteriore conferma ci arriva dalla saga “The Walking Dead” dove una coppia lgbt sperimenta in prima persona la metamorfosi.
Resident Evil ha continuato la sua saga con ufficialmente 7 capitoli, vari spin off, tutti tra più o meno riusciti, film in computer graphics, film live con Milla Jojovich, un probabile reboot cinematografico e un’infinità di merchandising: dall’abbigliamento alla colonna sonora ai comics, fino ad action figures ed addirittura energy drink al gusto di T-Virusse.
Resident Evil: meglio il vecchio o il nuovo?
Visto che l'”epidemia ” è ri-scoppiata, parliamone. Quali sono i vostri episodi preferiti di Resident Evil?
Personalmente preferisco i primi tre capitoli della saga, in quanto dal quarto capitolo in poi inizia a diventare un action game che prosegue in modalità stealth. Soprattutto, non ci sono più i tanto amati zombies, soppiantati dalle plagas, pericolosi parassiti infetti che contagiano l’uomo, che ne hanno segnato e decretato il successo giungendo al settimo capitolo in una visuale completamente in prima persona, dove lo scopo sarà fuggire da una famiglia di cannibali. Precedentemente, il gioco si presentava in terza persona con possibilità di scegliere il personaggio con cui affrontare la saga.
Il tuo peggior incubo è appena iniziato, riuscirai a sopravvivere?