L’app per incontri Tinder, ormai lanciatissima sulla strada dell’inclusione, rilascerà tra qualche giorno un aggiornamento grazie al quale ad ogni utente lgbt+ sarà garantita la privacy nei paesi dove l’omosessualità è ancora un reato.
Sono circa 70 gli Stati del mondo in cui si rischia la prigione, e in qualche caso la pena di morte (Iran, Arabia Saudita) per “atti contro natura” tra persone dello stesso sesso. Con il nuovo aggiornamento, attraverso la modalità “Traveller Alert“, gli utenti che si troveranno in questi paesi riceveranno un messaggio in seguito al quale non appariranno automaticamente su Tinder quando apriranno l’app in queste aree.
Potranno, quindi, decidere di rimanere nascosti o di rendere pubblico il proprio profilo, così da potersi connettere con nuove persone. In tal caso, però, l’orientamento sessuale e l’identità di genere non saranno visualizzate fino a quando non si lascerà il paese.
Tinder, che è disponibile in 190 paesi e in più di 40 lingue, ha sviluppato il “Traveller Alert” in collaborazione con ILGA (Associazione Internazionale di lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e intersessuali) per determinare quali paesi sono ancora nelle relazioni tra persone dello stesso sesso o atti illegali. Gli avvisi includeranno un collegamento al sito ILGA per informazioni sulle leggi locali sull’orientamento sessuale.
L’obiettivo, ovviamente, è quello di garantire che gli utenti siano consapevoli dei potenziali pericoli ai danni della comunità LGBTQ, in modo da prestare particolare attenzione e non ritrovarsi in situazioni di pericolo per essere semplicemente se stessi. In alcuni di questi paesi, la polizia è nota per utilizzare le app di appuntamenti come strumenti per la persecuzione degli lgbt+.