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3 Film sul LAVORO che non sapevi di voler vedere

- 01/05/2020
DUE GIORNI UNA NOTTE


In occasione della festa dei lavoratori, oggi 1 Maggio, lo speciale #3filmchenonsapevidivolervedere guarderà proprio a quelle pellicole che hanno trattato del lavoro.

Iniziamo subito con un titolo italiano distribuito nel 2004: VOLEVO SOLO DORMIRLE ADDOSSO di Eugenio Cappuccio.
La trama è abbastanza semplice e si rifà all’omonimo romanzo di Massimo Lolli. il dottor Marco Pressi, promettente giovane manager in un’azienda, è chiamato a una sfida: licenziare entro 3 mesi 25 dipendenti. Inizialmente amato e ben voluto da tutti, Marco, oberato di questo ingrato compito, sarà guardato con sospetto da tutti.
Giorgio Pasotti veste i panni del tagliateste Marco Pressi e lo fa con credibilità. Attorno a lui si muove una realtà di vite sospese, in attesa di sapere se manterranno il loro posto di lavoro. Un film non certamente perfetto, che nella calcolata compostezza di Pasotti e in una sceneggiatura non sempre all’altezza trova il suo senso nei personaggi di contorno e nel cast ispirato. Un film che guarda alla triste realtà dei tagli dei posti di lavoro.

Tutta La Vita Davanti (2008)

E facciamo un piccolo balzo in avanti, nel 2008, per segnalarvi un titolo di cui già parlai in questo articolo.
TUTTA LA VITA DAVANTI di Paolo Virzì.
Ispirato al libro autobiografico di Michela Murgia IL MONDO DEVE SAPERE, Virzì guarda al precariato di tanti universitari che si affacciano al mondo del lavoro pieni di sogni e belle speranze per poi ritrorvarsi a dover lavorare in ambienti ostili e sottopagati.
In particolare il film si concentra sulla figura di Marta (una giovanissima e bravissima Isabella Ragonese), neolaureata in Filosofia che si ritrova a lavorare in un call center. Ma il sistema spietato dell’azienda metterà a dura prova tutti i suoi dipendenti.
Un ottimo film con un cast ispirato, dove a sorprendere è sopratutto una motivata Sabrina Ferilli.

E chiudiamo questa rassegna con un film del 2014, DUE GIORNI, UNA NOTTE dei fratelli Dardenne.
Sandra, sposata e con due figli, si ritrova a rischiare di perdere il lavoro.
Se i colleghi votano per il suo licenziamento riceveranno un bonus di 1000 euro. Sandra ha quindi poco tempo per convincere i suoi colleghi a far la scelta giusta.
Da sempre il cinema dei fratelli Dardenne, come anche quello di Ken Loach, si è interessato a raccontare il mondo del lavoro, basti pensare a titoli come LA PROMESSE (1996) in cui si trattava del lavoro clandestino o al più celebre ROSETTA (1999), vincitore della palma d’oro a Cannes.
Qui il loro stile quasi documentaristico guarda alla sua protagonista (una sempre intensa Marion Cotillard) che si adopera perché tutti i colleghi decidano di non sacrificarla. Se in un primo momento ella è remissiva e tendente a svilirsi, pian piano acquisterà sicurezza in se stessa. Un film a tratti ridondante, ma che delinea in maniera sincera tutta una serie di personaggi dannatamente umani, fragili e imperfetti.

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Ossessionato dal trovare delle costanti nelle incostanze degli intenti di noi esseri umani, quando non mi trovo a contemplare le stelle, mi piace perdermi dentro a un film o a una canzone.

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