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A MODERN FAMILY _ Due padri… all’improvviso! (recensione)

- 15/01/2021
A MODERN FAMILY (2018)


A MODERN FAMILY (2018) è il perfetto prodotto per tutte le famiglie che si fa portavoce di un messaggio importante. Un film che ha pochi meriti, ma che ha il suo punto di forza nella bravura dei suoi interpreti.

Il piccolo Angel, dopo aver visto suo padre esser scortato via dalla polizia, bussa alla porta di quello che dovrebbe essere il suo nonno paterno. Arriva a una grande villa dove vivono Erasmus e Paul, coppia gay in crisi.
Tutto cambierà, forse in meglio…

Andrew Fleming (vedi GIOVANI STREGHE, 1996) scrive e dirige una commedia delicata sul tema spinoso delle famiglie arcobaleno. Sebbene A MODERN FAMILY non si discosti più di tanto da un tema molto sfruttato nel cinema (quello che vede una o più persone che si ritrovano a doversi improvvisare genitori), è certamente lodevole il tentativo di mostrare un senso di inclusività a un vasto pubblico.

Nella foto, da sisnistra: Steve Coogan, Jake Gore e Paul Rudd. La nuova famiglia del film A MODERN FAMILY di Andrew Fleming

Il film procede senza troppi guizzi narrativi e inanella tutta una serie di situazioni e gag che sono sempre le medesime (possibile che i gay siano necessariamente quasi sempre comici al limite della parodia?), ma offre anche qualche spunto di riflessione.

A dare maggiore spessore e credibilità al tutto c’è la bravura e la serietà di due bravi attori, al servizio della storia. Da una parte un ottimo Steve Coogan (vedi anche PHILOMENA e il più recente STANLIO & OLLIO) che pare essere davvero a suo agio nel conferire piccole manie e isterismi al suo Erasmus, celebrity chef oberato di lavoro, dal look stravagante e dalle pretese quasi impossibili; dall’altra l’attraente e più misurato Paul Rudd che i più ormai conoscono per il suo ruolo di ANT_MAN di casa Marvel.

Una scena tratta da A MODERN FAMILY (2018)

L’alchimia tra i due interpreti è notevole e offrono la giusta sensibilità ai rispettivi ruoli, anche nei momenti più drammatici (pochi a dir la verità), evidenziando come in una qualsiasi coppia (indipendentemente che questa sia composta da un uomo e una donna o due uomini o due donne etc) i rispettivi egoismi e certe divergenze vadano necessariamente posti in secondo piano quando si guarda all’amore e alla difesa dei propri figli.

Di fatto Erasmus e Paul non avevano neppure in programma di diventare genitori, così presi dal lavoro e dalle cene e i viaggi e le feste, ma l’arrivo del ragazzino problematico (problematico è un eufemismo) li porterà a guardare la vita da una nuova prospettiva: non più una coppia, ma una vera famiglia.

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Ossessionato dal trovare delle costanti nelle incostanze degli intenti di noi esseri umani, quando non mi trovo a contemplare le stelle, mi piace perdermi dentro a un film o a una canzone.

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