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A STAR IS BORN (2018) Le luci riflesse di una stella

- 19/10/2018


Bradley Cooper, per il suo debutto alla regia, riporta sullo schermo “A STAR IS BORN”.
Terza trasposizione cinematografica di un musical di grande successo, ha la sua forza nella performance di Lady Gaga e nella colonna sonora firmata quasi interamente dal duo Cooper/Gaga.

Jackson Maine, rockstar con problemi di alcol e di droga, resta incantato dalla voce di una cameriera, Ally, che si esibisce in un night club.
Ma la favola della giovane ragazza inizia quando lui la porta sul palco a cantare durante un suo concerto.
Presto la carriera della giovane Ally sembra destinata al successo, ma la sua ascesa coinciderà con la caduta di Jackson nei suoi inferi personali.

C’è una valutazione di pancia e una di testa per questo titolo che è già un successo annunciato.

Di pancia, A STAR IS BORN, è un film meraviglioso, che nella musica e nell’uso delle dodici note incendia l’animo.
Di testa, il film resta un buon prodotto che cerca una propria identità, ma si perde (nella seconda parte) nell’ego del regista.

Bradley Cooper e Lady Gaga hanno scritto buona parte delle canzoni

Bradley Cooper si cimenta dietro la macchina da presa dopo aver dimostrato a tutti di essere un bravo attore.
Sono lodevoli le sue prove in titoli come “IL LATO POSITIVO” (2012) e “AMERICAN SNIPER” (2014) e anche qui fa del suo meglio, rivelandosi forse più un ottimo e credibile country rocker che un attore.

La sua regia è solida, viscerale, sporca e dannatamente umana. Questo almeno fino a che non inciampa sul desiderio di voler dar valore anche a se stesso (come attore) e delineare meglio il passato del suo Jackson Maine.
Si concentra troppo sul rapporto conflittuale col fratello di Jackson che sì, giustifica e spiega il suo dramma interiore, ma appesantisce la narrazione e fa perdere di ritmo.

Cosa peggiore tralascia e suggerisce soltanto quello è il percorso di Ally e di quelle che sono le sue scelte personali nel mondo tortuoso della discografia.
Ally nella prima parte del film scrive e canta brani fortemente intimi, dai testi profondi, ballate rock che graffiano, per poi trasformarsi in una qualunque cantante pop.
Lo stesso Jackson in una scena teme e affronta Ally rimproverandola che lei stia perdendo se stessa, ma la cosa viene poi quasi tralasciata, dimenticata e accettata.

Ma al di là di questo nulla può oscurare la luce di lei, Lady Gaga.
La ragazza di origini italiane dai numeri record, affronta la sua sfida più difficile: si mostra completamente nuda, senza trucco, con tutta la sua fragilità di donna e di cantante.
Riesce a farci dimenticare l’artista degli eccessi e delle stravaganze e ci regala una splendida Ally che incanta per la sua sola voce e le sue canzoni.
E – cosa da non sottovalutare – Lady Gaga riesce a non farci rimpiangere quelle che sono state le precedenti attrici che si sono confrontate con questo ruolo: Barbra Streisand (1976), Judy Garland (1954) e Janet Gaynor (1937).

Ally canta con Jackson Maine la splendida “SHALLOW”

E passiamo quindi a parlare dell’altra grande protagonista di A STAR IS BORN: la musica.
Sotto la supervisione di nomi come Lukas Nelson, Jason Isbell e Mark Ronson, tutte le canzoni sono nate dalla penna impugnata da Lady Gaga e Bradley Cooper e sono state poi registrate dal vivo, senza sovraincisioni.
Brani come la robusta “Black Eyes” o le sonorità country di “Maybe It’s Time” , passando per l’ormai celebre e avvolgente “Shallow“, ci portano poi a toccanti e romantiche ballate come “Always Remember Us This Way” e “Is That Alright?” fino alla struggente “I’ll Never Love Again“.
Ma è tutto l’album che offre perle preziose e sound che elevano e di tanto le sorti di questo film.

Le precedenti versioni di A STAR IS BORN sono state manifesto di un’epoca.
La storia di ascesa e caduta del sogno americano si presta facilmente a infinite rivisitazioni.
Non sono pochi i film che trattano di queste tematiche, forse anche troppi.

Nella versione di Bradley Cooper c’è la giusta dose di cinismo che è tipico della nostra società moderna, c’è la musica e c’è il sentimento, ci sono due intepreti appassionati e comunicativi; ma non c’è una reale sostanza o una vera intuizione.
Quando si spengono le luci e iniziano i titoli di coda, quello che resta in testa sono le canzoni soltanto, non una scena o un dialogo in particolare.
Tutto molto bello, sia chiaro e sono certo che il film arriverà alla notte degli oscar ma… le stelle sono altro.
Questa è solo una grande cometa che abbaglia.

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Ossessionato dal trovare delle costanti nelle incostanze degli intenti di noi esseri umani, quando non mi trovo a contemplare le stelle, mi piace perdermi dentro a un film o a una canzone.

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