È stata una delle serie tv più importanti della nostra infanzia/adolescenza, quella che ci ha accompagnati lungo un importante decennio nel quale siamo diventati adolescenti o giovani uomini.
Questa sigla basterebbe fischiettarla, o semplicemente intonarla con il motivetto universale “parapapà” per rivivere quegli splendidi momenti davanti alla tv con i nostri fratelli maggiori: è BEVERLY HILLS 90210, telefilm iconico degli anni ’90 che ha cresciuto intere generazioni di appassionati spettatori di telefilm, quando parole come “spoiler” o “sub ita“, o “Netflix” non esistevano, né si concepivano, e l’unico appuntamento possibile era quello del martedì sera su Italia1, a distanza di mesi dall’ignota trasmissione americana.
Le storie di Brandon e Brenda, due gemelli del Minnesota (i cui genitori erano particolarmente scarsi di fantasia con i nomi di battesimo) che si ritrovano d’un tratto nell’assolata California e fanno la conoscenza di Kelly, Dylan, Steve, Andrea, Donna, David ci sono rimaste nel cuore e hanno segnato i momenti più importanti della nostra giovinezza. Come dimenticare Brenda (Shannen Doherty) che lascia Dylan (Luke Perry) sulle note di “Losing my religion” dei REM in una decappottabile su una spiaggia meravigliosa?
E l’inarrivabile glamour di Kelly Taylor, ricca e biondissima figlia di papà, l’eterna verginità di Donna (Tori Spelling) “imene perenne“, i ricciolini di Steve (Ian Zering) e il coming out saffico di sua madre, le mille e uno fidanzate di Brandon Walsh (Jason Priestley) e le serate al Peach Pit con il fido Nat, intento a friggere patatine fritte e preparare burritos senza soluzione di continuità?
E quanto abbiamo amato/odiato la dissolutezza di Dylan McKay, l’uomo dei vizi e dall’infanzia tormentata che usciva dal tunnel dell’alcool ed alternativamente entrava in quello della droga assumendo ogni sostanza psicotropa possibile, rovinando le vite di chiunque gli gravitasse intorno?
Insomma, Beverly Hills 90210 ci ha convinti che la vita degli adolescenti non sarebbe stata sempre noiosa, e che insieme ad un nutrito gruppo di amici non ci saremmo mai sentiti soli. Ma anche che il bello e dannato di turno finirà sempre a letto con la bionda sciacquetta della situazione.
Qui di seguito scoprirete tutte le sigle originali (quella che di certo preferirete si trova a 1:48) che sono state poi adottate anche in Italia.
A voi quali ricordi suscita questa sigla?