Disponibile dal 28 Settembre 2021 sulla piattaforma di Netflix, BRITNEY VS SPEARS, il documentario di Erin Lee Carr indaga sul processo che ha visto coinvolta la celebre popstar contro suo padre e coloro che per anni l’hanno privata della libertà. Un’opera complessa che rivela nuovi retroscena di uno dei processi mediatici più seguiti.
Tra il 2007 e il 2008 Britney Spears ha un crollo. I suoi comportamenti e dichiarazioni fanno temere per la sua salute e per quella delle persone a lei vicina, in particolare dei suoi figli, avuti conl’ex marito Kevin Foderline. Seguono ricoveri in ospedale e poi la perdita della custodia dei bambini.
Così dal 2008 è il padre di Britney, Jamie Spears a gestire il patrimonio della figlia e ha pieno potere decisionale sul lavoro e sui piani terapeutici della cantante. Sempre lui decide quando e come la donna può incontrare persone esterne al suo team. Un controllo che nel tempo ha iniziato a insospettire i milioni di fans di Britney Spears.
Il documentario di Erin Lee Carr ha richiesto oltre un anno di lavorazione. Un lavoro di non facile resa giacché esso non indaga soltanto sull’ambigua figura di un padre/padrone e delle accuse che pendono ora sul suo capo, ma guarda anche a un sistema normativo, quello statunitense, che in questo caso specifico, pare non aver tutelato la libertà di una donna capace di portare avanti negli anni tour e pubblicare album, eppure considerata incapace di essere una buona madre e di poter gestire il suo patrimonio e la sua carriera.
La documentarista Lee Carr con il prezioso aiuto della giornalista Jenny Eliscu hanno intervistato alcune figure chiave nella vicenda legale e sono poi arrivate ad accedere ad alcuni documenti privati che metteranno una luce sinistra sui fatti ai più oscuri.
Elementi che fanno chiarezza sulla conservatorhip detenuta da Jamie Spears ai danni dell’amata Britney.
Nel vedere il documentario è impossibile non restare sdegnati da tanta severità mossa da un padre per “tutelare la salute” della propria figlia. Quello che si evince è invece il profilo di un uomo che ha fatto scempio del patrimonio di una donna che è stata effettivamente in difficoltà per un certo periodo, ma che nel tempo è stata capace di risollevarsi e riaffermare il proprio stato di regina del pop.
E sorprende come diverse persone abbiano cercato negli anni di proteggere Britney Spears e in qualche modo siano state poi allontanate o intimorite nel caso avessero proseguito a far parte della vita della cantante.
BRITNEY vs SPEARS si chiude su una registrazione di Britney Spears relativa all’udienza avvenuta il 23 Giugno 2021, dove ha dichiarato le seguenti parole “…Racconto di nuovo tutto così magari capirà la gravità e la vastità del danno che mi hanno causato. Quanto ho dovuto vivere è imbarazzante e demoralizzante, motivo per cui non l’ho mai detto apertamente. E non volevo farlo perché pensavo che nessuno mi avrebbe creduto. Rivoglio solo la mia vita. Sono passati 13 anni. Ora basta…”
Solo di recente Jamie Spears si è dichiarato favorevole a lasciare il suo ruolo, senza però agire concretamente perché questo accada. Questo documentario netflix esce alla vigilia della prossima udienza che potrebbe forse mettere la parola fine al lungo processo ancora aperto dove Britney Spears combatte per riappropriarsi di quei diritti per troppo negati.
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