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CHIUDI GLI OCCHI – All I See Is You (2016)

- 17/07/2018


CHIUDI GLI OCCHI è un film del 2016 che potevano anche evitare di portare al cinema.
Ma è anche l’esortazione che faccio allo spettatore medio che decidesse di vederlo: “Chiudi gli occhi e immagina di trovarti altrove”

Bentornati nell’angolo di #LumierePerdonali dove mi permetto di screditare un film che ai più potrebbe anche piacere, ma che io proprio non riesco ad apprezzare.
Conscio di attirare le malasorti dei più, ma fedele al mio gusto personale.

Gina è cieca dall’infanzia, quando un incidente automobilistico le ha fatto perdere la vista e i genitori.
Oggi vive felicemente a Bangkok con il compagno James. Qui, la possibilità di un trapianto di cornea, le permetterà di riacquistare buona parte della vista. Ma non tutto ciò che vedrà era come pensava fosse…

Il regista Marc Foster – diciamolo pure – mi piace anche. Ha diretto “MONSTER’S BALL (2001) e poi “QUANTUM OF SOLACE” (2008) e “WORLD WAR Z” (2013) e sarà lui a riportarci alla nostra infanzia in “RITORNO AL BOSCO DEI 100 ACRI” di prossima uscita.

Qui però pare abbia deciso, lui per primo, di chiudere gli occhi e di pasticciare una sceneggiatura che fa quasi rimpiangere il copione di un qualsiasi “50 SFUMATURE DI GRIGIO“, costruendo un film che si sofferma troppo sulla condizione di una non vedente e filtrando la visione del tutto attraverso la sua cecità e le sue fantasie.

CHIUDI GLI OCCHI si apre su visioni affascinanti e conturbanti in cui, per farci immedesimare con l’handicap della protagonista, vengono utilizzate diverse lenti, gradazioni di colore, immagini sfocate o fluide o sovrapposte, a specchio, replicate all’infinito; che ti chiedi quali droghe abbia assunto il direttore della fotografia.

Questo elemento alla lunga (dopo soli 20 minuti) inizia a perdere di interesse e capisci che è un pretesto per riempire il nulla dello script.
Dopotutto i personaggi principali sono di una piattezza più unica che rara.

Blake Lively (vedi anche ADALINE-L’Eterna Giovinezza, 2015) ci prova ad essere sfatta e un tantino cessa, ma proprio non ce la fa e il suo personaggio fin da subito – nei suoi pensieri e fantasie – si rivela non così distante dalla depravazione e superficialità della sua Serena van der Woodsen nella serie tv “Gossip Girl”.

Gina mentre fa l’amore col marito si immagina di partecipare a una gang bang e non appena ritroverà la vista non passerà molto tempo che deciderà di filmarsi mentre tenta di sedure il suo compagno affermando che (testuali parole) “quando mi tocco immagino altri cazzi, altri corpi” e poi ci resta male se a quello sfigato del maritino gli girano.
Nella surreale visita alla sorella che vive nella banalmente festaiola e sessualmente attiva Barcellona, Gina rivedrà il cognato che scopriremo essere un esaltato che ama dipingere nudo e riempire di vernice più le sue natiche che le sue tele e che ha piaceri nel travestirsi da donna.
Ciò non bastasse la sorella e il cognato, costantemente sotto gli effetti del viagra, decideranno di portare la dolce Gina al suo primo locale notturno dove assiste a un live porno show.

Più che la vista pare che (Va)Gina abbia ritrovato il suo clitoride tanto che finirà tra le braccia di uno che frequenta la sua stessa piscina e che di lì a breve andrà via per sempre dalla città.
Chiaramente è la protagonista e il suo marito è antipatico, perciò il tradimento è concesso e siamo contenti per lei.
Chissà perché nella vita reale avremmo subito gridato allo scandalo, dandole della poco di buono!

In tutto questo vi chiederete: dove sta il thriller, la suspance?
Quei geni che montano i trailer hanno fatto un ottimo lavoro nell’illuderci su questo, ma se pensate che ci siano violenze o inseguimenti o accoltellamenti o vendette letali, avete sbagliato film.

Sì, il vigliacco e un tantino possessivo James (vedi il trailer sotto) arriverà a cambiare i medicamenti della sua amata che quasi rischia di tornare cieca e sì, è pure geloso delle attenzioni che Gina porge a una cagnolina un tantino brutta, ma a parte questo non fa altro che farsi venire ulcere e rughe sulla fronte.

Dopo quasi due ore di girato, il regista decide di chiudere il film in un sovrapporsi di tempi e scene confuse che ci lasciano altamente insoddisfatti e quel poco che c’era di salvabile finisce per essere dimenticato.
(Va)Gina alla fine avrà pure riacquistato la vista, ma si ritrova sola, in una nuova casa che non può pagare (dopotutto lei, a parte suonare la chitarra, pare non aver alcun interesse e nessun lavoro che le permetta di campare, mah!) e per di più incinta (ops! Piccolo spoiler!).
Che sia il momento di aprire davvero gli occhi, piccola Gina, e dare un senso alla tua esistenza?
Non lo sapremo mai. Per fortuna.

https://youtu.be/7nm76SHs-NU

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Ossessionato dal trovare delle costanti nelle incostanze degli intenti di noi esseri umani, quando non mi trovo a contemplare le stelle, mi piace perdermi dentro a un film o a una canzone.

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