CROCE E DELIZIA è tante cose e solleva non pochi quesiti durante la sua durata. Tematiche sempre attuali che però non trovano un giusto approfondimento. Si sorride, ci si commuove, ci si innamora, ma…
Carlo è un uomo vedovo con due figli e due nipoti.
Lavora in una pescheria e ha cresciuto i suoi figli nel rispetto del prossimo.
Tony è un sessantenne divorziato con una vita spericolata alle spalle.
Mercante d’arte, ricco e viziato, egocentrico, ha sempre anteposto le sue necessità a quelle della famiglia.
Seppur distanti i due uomini si innamorano.
Dopo tanti mesi di frequentazione e in vista del loro matrimonio devono dichiararsi alle rispettive famiglie.
La cosa scombussolerà non poco i già precari equilibri.
Il regista Simone Godano si affida nuovamente alla penna di Giulia Steigerwalt dopo il meritato successo della precedente commedia “MOGLIE E MARITO” (2017) che rifletteva sui ruoli di genere.
In “CROCE E DELIZIA” si affronta il tema dell’identità sessuale e quella delle relazioni famigliari.
Territorio sempre fertile per ridere dei nostri costumi e delle nostre insicurezze, così come delle nostre “deviazioni” sentimentali.
Peccato che qui siano le fondamenta a essere instabili, a cominciare proprio dalla relazione amorosa tra i due bravi protagonisti: Alessandro Gassman e Fabrizio Bentivoglio.
Sembra molto improbabile che i due di estrazione sociale così diversa e con due modi di rivolgersi al prossimo agli antipodi (risoluto e onesto l’uno, egoista e superficiale l’altro) , possano trovare un punto comune dove possa concretizzarsi un sentimento tanto importante.
Se il divario socio economico e quello politico vengono praticamente ignorati, la storia trova il suo punto di forza nel rapporto di confidenza che si instaura tra Carlo e la figlia di Tony, Penelope (una sempre bravissima Jasmine Trinca).
Da questo incontro e intorno a esso si muovono le dinamiche più interessanti e imprevedibili e nel loro confronto c’è una naturalezza e una sincerità piacevole. I loro dialoghi infondono una tenerezza che scalda il cuore.
Altrettanto ottime le prove degli altri attori coprotagonisti a cominciare dal bel Filippo Scicchitano, nel ruolo di Sandro, il figlio di Carlo, per arrivare alla partecipazione dell’ottima Anna Galiena.
In definitiva “CROCE E DELIZIA” guarda con leggerezza ad una seconda giovinezza, all’amore senza tempo, senza distinzioni di classe.
Peccato che resti solo sulla superficie delle cose, senza quel pizzico di cinismo necessario a guardare con occhio critico il tutto.
Solo una cosa resta imperdonabile: la superficialità con cui viene trattato il complesso rapporto tra padre (Tony) e figlia (Penelope) su cui ci sarebbe stato materiale per un altro film, dove la commedia avrebbe lasciato spazio forse al dramma e alla riflessione. Peccato.