DIARI APERTI è il suo decimo album in studio e il primo che Elisa ha firmato con una nuova casa discografica, la Universal, dopo la collaborazione durata 22 anni con la Sugar.
Oggi 26 Ottobre 2018 l’album è disponibile in tutti i negozi e sulle piattaforme musicali.
Puntualmente Elisa ha disatteso le speranze di quella fetta di suoi fans che desiderano un ritorno alle origini, a un rock puro e viscerale.
Fin dal primo brano rilasciato a sorpresa lo scorso 14 Settembre, era evidente che qualcosa stava cambiando.
“Quelli Che Restano” in collaborazione col principe dei cantautori, Francesco De Gregori.
Un abbraccio artistico dove la cantante lavora di sottrazione, si spoglia di ogni virtuosismo vocale per raccontarci una storia, la storia di tutti. Pura poesia. Sublime.
Ad anticipare l’uscita del disco è stato poi l’avvolgente e ridondante singolo “Se Piovesse Il Tuo Nome” in cui i versi e le strofe sembrano inseguirsi come pensieri in un flusso di coscienza, come parole scritte di getto su quei DIARI APERTI e riscoperti dall’artista.
La canzone è il miglior esempio dell’anima di questo nuovo album.
Elisa nelle sue interviste aveva detto che sarebbe stato il suo lavoro più personale e intimo, spoglio di sovrastrutture o sperimentazioni musicali. La musica parte prima di tutto dai testi, dal loro significato.
Emblematico in tal senso è anche il terzo brano uscito lo scorso 15 Ottobre “Promettimi“.
Parte dolcemente come una ninna nanna per poi crescere di intensità vocale e musicale – tra batteria e chitarre – per diventare una ballata rock e un inno all’amore.
L’album in verità si apre con l’energetica “Tutta Un’Altra Storia” che anticipa per l’appunto il nuovo registro, le nuove intenzioni artistiche di Elisa e del suo DIARI APERTI. Pura emozione, un brano semplice che come è aria nuova e pura rispecchia pienamente anche l’anima folle della cantante.
A dispetto dei suoi lavori precedenti, in questo nuovo progetto, cosciente della sua età, ha deciso di affidarsi alla penna di giovani autori. È il caso della track n° 3 “Tua Per Sempre” il cui testo e la musica appartengono a Davide Petrella. Un brano fresco e acerbo che Elisa fa proprio, vestendosi di una seconda giovinezza.
Ma è dalle pagine personali che vengono fuori le migliori perle: non solo la già citata “Quelli Che restano”, ma anche la traccia n°4 “Anche Fragile“. Una canzone che parte con semplicità: note del pianoforte che accompagnano la sua voce, per poi riempirsi di sentimenti e strumenti a fiato e violini. Toccante.
E si giunge all’altrettanto avvolgente “L’amore Per Te“, altro brano che racconta di passione senza drammi o note pesanti sul cuore, ma che vola leggero nella testa per restarci con piacevole sorpresa.
La settima traccia “L’Estate È Già Fuori” è forse la canzone che maggiormente stona per intenzioni e sonorità. Incerta se essere la colonna sonora di un film disneyano o la sigla di un cartone animato. Troppo giocosa.
Ma essa sembra solo anticipare la successiva “Con Te Mi Sento Così” che è un brano che avrei visto bene forse nel musical di Pochaontas.
Sempre in linea con le due precedenti tracce si inciampa su “Vivere Tutte Le Vite“.
E ci si chiede perché Federica Abbate abbia scritto ottimi brani per Fedez e Francesca Michelin e abbia concesso a Elisa un brano forse troppo fanciullesco, che la Toffoli veste in maniera poco convincente.
E dopo una poco incisiva “Come Fosse Adesso” che la si ascolta e la si dimentica, l’album si chiude su quella stella preziosa che è la già citata “Quelli Che Restano”.
Nel complesso questo DIARI APERTI, come suggerisce il titolo, è uno sguardo malinconico a un tempo andato il cui ricordo riaffiora potente e rinvigorito. La maturità artistica di Elisa deraglia di tanto in tanto e guarda al presente con gli occhi di una ragazzina innamorata. È questo divario e questo dualismo di donna e di bambina che rendono incerto il mio giudizio finale. Ci sono attimi di pura poesia che fanno a pugni con stralci di banalità.
A sfogliare queste pagine si resta confusi, con gli occhi aperti, sbarrati. Per un attimo mi ero illuso fosse un grande ritorno e invece credo debba restare in attesa di nuove pagine e nuovi diari da ascoltare.