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FRANCES HA _ I colori di una vita in bianco e nero (recensione)

- 10/11/2020
FRANCES HA (2012)


FRANCES HA è stato il settimo film del regista de IL CALAMARO E LA BALENA. Un’opera fresca e genuina che sembra essere stata scritta appositamente per la sua protagonista, anima e luce dell’intera pellicola.

Frances vive a New York ma non ha un appartamento. È un aspirante ballerina ma non fa parte della compagnia con cui danza. Quando la sua migliore amica Sophie (che lei definisce un’altra se stessa ma con capelli differenti) va a convivere col ragazzo, Frances deve imparare a badare a se stessa.

Greta Gerwig è FRANCES HA.

Nel guardare FRANCES HA (2012) si ha l’impressione di osservare la vita di una persona a noi amica, una persona reale, non un personaggio fittizio o un’attrice che interpreta un ruolo. Questo è senz’altro merito prima di tutto del regista e sceneggiatore Noah Baumbach (lo stesso di STORIA DI UN MATRIMONIO, 2019) che ha saputo delineare con garbo e ammirazione questa splendida ragazza di oggi. Ma sembra quasi impossibile immaginare un’altra interprete al posto della carismatica e vitale e perfetta Greta Gerwig.

Girato interamente in un romantico bianco e nero, questo conferisce una sorta di atemporalità all’opera filmica che sembra essere un inno alla giovane donna per antonomasia: una donna che sa quello che vuole ma che non possiede i mezzi per averlo; una donna che non si scoraggia davanti agli ostacoli, ma che fiduciosa avanza verso l’incerto futuro; una donna che non sfrutta la sua femminilità, ma che cerca una propria autodeterminazione.

Greta Gerwig si aggiudicò un Golden Globe come Miglior Attrice per il suo ruolo in FRANCES HA (2012)

Greta Gerwig (che i più oggi apprezzano per la regia e la sceneggiatura di film come LADY BIRD e la rivisitazione di PICCOLE DONNE) si rivela essere genuinamente portata per la recitazione, mette se stessa davanti alla cinepresa con una naturalezza disarmante.
La sua Frances è una ragazza sbadata, talvolta goffa, dannatamente sincera, imprevedibile, coraggiosa, in moto perpetuo tra le difficoltà che tutti noi siamo portati ad affrontare (la separazione da un amico, la ricerca di un lavoro, i continui traslochi di una vita che non offre sicurezze ma solo scadenze e bollette da pagare).

Frances non pare essere alla ricerca dell’amore (come siamo abituati a vedere in tante commedie rosa), anzi pare proprio non interessarle, giacché lei è troppo presa dal cercare un proprio spazio sicuro nel mondo e perché già possiede un’anima gemella, la sua amica Sophie. Nel loro legame così viscerale e sincero, fatto di scontri e risate e separazioni e stima, aleggia forse un amore non dichiarato, mai esplicitato, ma mai morboso o vincolante o limitante. Le due ragazze perseguono i propri sogni e progetti che nel corso del tempo le porterà distanti l’una dall’altra, ma ogni volta che si ritrovano è come se fosse passato un giorno, il loro guardarsi è più caldo e forte di un abbraccio.

FRANCES HA è un inno alla vita e alle possibilità (quelle che nella vita ci sono precluse e quelle che invitiamo ad entrare e che ci arricchiscono), una corsa contro il tempo (supportato da una colonna sonora galvanizzante) e contro la sfiducia in noi stessi. Perché conta sempre vivere la vita nella sua interezza, conferendo vitalità e colori anche laddove tutto ci appare in bianco e nero.

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Ossessionato dal trovare delle costanti nelle incostanze degli intenti di noi esseri umani, quando non mi trovo a contemplare le stelle, mi piace perdermi dentro a un film o a una canzone.

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