FROZEN 2 _ Il Segreto di Arendelle , arrivato qui da noi in Italia il 27 Novembre scorso, è certamente uno dei titoli natalizi per eccellenza ed è uno dei migliori 10 incassi di sempre targati Disney.
Elsa è decisa a scoprire il mistero che avvolge la sua nascita e i suoi poteri e decide quindi di viaggiare attraverso la foresta incantata di cui le parlava il padre, supportata dalla sorella Anna.
FROZEN 2 ha certamente vinto sia in termini di incassi che di critica. Nonostante risulti essere meno potente del primo capitolo, ha una storia non banale e si rivolge a un pubblico giovanissimo con estrema maturità.
Esso è anzitutto un musical con brani qualitativamente interessanti e dai toni fortemente intimi e drammatici. Manca forse una canzone orecchiabile come fu “Let It Go”, ma i tanti episodi musicali sono utili a delineare meglio intenzioni e sentimenti dei diversi personaggi.
L’attenzione in questo secondo capitolo è certamente rivolta alla figura di Elsa che è destinata a diventare una delle eroine più complesse del mondo Disney, dalla forte personalità che guarda alla propria individualità senza però dimenticare il legame che la unisce alla sorella. A lei sono connessi i momenti di maggiore impatto emotivo e sempre a lei sono affidate le scene di maggiore azione, scenograficamente sorprendenti.
In più punti la storia pare sfilacciarsi, perdere di intensità, per poi riprendersi e riparare laddove è possibile, forse perché qui si è voluto guardare a tante e troppe tematiche che avrebbero avuto necessità di maggiore sviluppo: la morte dei genitori delle due sorelle, la figura negativa del loro nonno, il percorso di rinascita di Elsa.
Una delle più grandi novità introdotte in questo FROZEN 2 è certamente l’assenza di un vero e proprio villain. Già nel primo capitolo questo era una presenza quasi silente che andava a rivelarsi nel finale. Qui le difficoltà che le due ragazze incontreranno sono tante, ma non vi è un vero e proprio nemico.
Se proprio volessimo cercare una presenza ostile (ma altrettanto generosa) essa da una parte è lo scorrere del tempo che inesorabile va a cancellare i ricordi e le persone o a mutarli; dall’altra è la Natura che non può piegarsi alle leggi umane e che trova sempre una propria strada per affermare se stessa.
FROZEN 2 con piccoli ma significanti momenti parla ai bambini di oggi con un linguaggio che è per certi versi molto più maturo di quanto ci aspetterebbe da un cartoon così “popolare”.
Vengono trattati in maniera molto diretta ed esplicita la morte dei genitori di Elsa e Anna e (ATTENZIONE SPOILER) altrettanto straziante sarà l’episodio che guarda alla morte del piccolo Olaf, simbolo di un’innocenza e del passaggio a un’età adulta fatta di maggiori responsabilità.
Se già nel primo capitolo era evidente come si guardasse a delle eroine moderne che si emancipassero dalla figure maschili, qui il carattere delle due sorelle viene approfondito e impreziosito di nuove dinamiche emotive e introspettive.
Ma con altrettanta attenzione FROZEN 2 ci ricorda quanto certi legami, per quanto importanti e necessari alla propria serenità, non possono essere castranti o assoluti:è importante guardare alla propria realizzazione e alla propria individualità. L’affetto, se sincero e profondo, troverà sempre un suo spazio, anche quando due strade sono destinate a separarsi.
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