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HALLOWEEN KILLS _ La furia di Michael Myers non trova una direzione (recensione)

- 29/10/2021
HALLOWEEN KILLS di David Gordon Green


Arriva nelle sale HALLOWEEN KILLS, sequel dell’ottimo HALLOWEEN di David Gordon Green del 2018.
Un sequel che prosegue idealmente il percorso intrapreso dal neo regista, rispettoso delle origini carpenteriane. Ma qui pare aver perso l’ispirazione e costruisce un film meno incisivo che sembra girare a vuoto.

Trama Laurie Strode viene ricoverata d’urgenza in ospedale dopo aver riportato ferite mortali. rasserenata dal fatto che l’uomo nero non possa più fare del male a lei e alle persone che ama. Ma in verità Michael Myers non è morto e continua a mietere vittime. Gli abitanti di Haddonfield decidono di farsi giustizia da soli. Sarà una carneficina.

HALLOWEEN KILLS omaggia i primi tre capitoli originali della saga dedicata a Michael Myers

David Gordon Green mi aveva sorpreso positivamente qualche anno fa nel dirigere con maestria il suo HALLOWEEN che si ricollegava esattamente ai primi due capitoli diretti e scritti da Carpenter. Il suo film era un omaggio rispettoso dell’originale (e quindi anche delle regole del genere slasher) ribaltando o giocando coi ruoli della vittima e del carnefice, conferendo maggiore disumanità al suo killer mascherato e maggiore consapevolezza e forza alla sua protagonista.

Qui l’azione parte esattamente dove si chiudeva il film del 2018, ma sembra che Gordon sia più interessato a ricercare in maniera quasi maniacale un dialogo e quindi un collegamento con l’opera del suo maestro. Tornano attori e attrici che presero parte al primo e originale Halloween del 1978. Ma i passaggi e i riflessi del passato col presente si fanno più macchinosi, spezzando il ritmo di una storia poco avvincente.

Inoltre David Gordon Green decide di mettere (momentaneamente) “in panchina” la sua eroina, Laurie Strode (una Jamie Lee Curtis mai così invasata e sboccata, ai limiti della macchietta) costretta a stare in ospedale, e il film segue le vicissitudini della figlia e della nipote e quindi della comunità di Haddonfield.

Nella foto da sinistra: Judy Greer, Jamie Lee Curtis e Andi Matichak protagoniste di HALLOWEEN KILLS (2021)

Se da una parte può essere interessante la riflessione sull’identità del male che minaccia la serenità di un’intera comunità e su come i crimini afferrati che hanno segnato la città di Haddonfield abbia lasciato cicatrici profonde in persone che sono rimaste come paralizzate e cristallizzate nel ruolo di eterne vittime in attesa di essere uccise; il film perde però di compatezza e di solidità. Forse quello che maggiormente difetta è una sceneggiatura confusa e confusionaria, priva di mordente.

Forse in una serie televisiva questo racconto avrebbe avuto maggiore respiro e quindi anche un suo valore aggiunto, ma qui si finisce semplicemente per rimbalzare di scena in scena, di situazione in situazione, guardando solo superficialmente alla caratterizzazione di questo o quel personaggio, che nel giro di pochi istanti viene barbaramente ucciso.

HALLOWEEN KILLS è qui che viene a perdere della sua credibilità e del suo potere sullo smaliziato spettatore in cerca di brividi, ma anche di una trama che sappia tenere desta la sua attenzione.

Michael Myers, qui personificazione di un male che non può essere ucciso perché si alimenta delle urla e del sangue e della sofferenza delle sue vittime, è lui pure in qualche modo imprigionato nel suo ruolo di immortale. Dietro quella maschera non vi è il barlume di umanità, sebbene sembri quasi godere della crudeltà con cui si accanisce su certi corpi straziati.

Per gli amanti del gore e della violenza esibita sarà certamente un malsano piacere, ma per tutti coloro che cercano una motivazione per andare avanti nella visione, questi ultimi si trovano alla mercé delle scelte opinabili di una folla desiderosa di vendetta e di giustizia, ma manchevoli di un piano o di una direzione che sia univoca e implacabile. Si avanza alla cieca, tra sangue e noia.

Non si contano gli omicidi, ma si contano i minuti che attendi perché si arrivi a una soluzione, alla parola fine.
Ma anche in questo si resta inappagati giacché – arrivati ai titoli di coda – è evidente che questo HALLOWEEN KILLS è solo un passaggio obbligato verso il grande finale di un terzo (e spero) ultimo capitolo.

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Ossessionato dal trovare delle costanti nelle incostanze degli intenti di noi esseri umani, quando non mi trovo a contemplare le stelle, mi piace perdermi dentro a un film o a una canzone.

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