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IL CINEMA VESTE DRAG QUEEN _ 3 film che non sapevi di voler vedere (Capitolo I)

- 08/06/2021
LE RAGAZZE DEL PANDORA'S BOX (2020)


In occasione del #PrideMonth ci si trova spesso a parlare di cinema queer o LGBTQ+.
Sono tante le rassegne che vi invitano a seguire e scoprire film che trattano di omosessualità o di amori saffici o della comunità transgender.
Eppure, quasi mai si da importanza a coloro che si sono battute in prima linea per quei diritti che con fatica sono stati raggiunti col sudore e il sangue.
Mi riferisco alle drag queen.

Colorate, stravaganti, eccentriche, scintillanti, avvolte da abiti che sfidano le leggi della sobrietà, spesso su tacchi vertiginosi e con ciglia che pare pesino più di quelle parrucche sfavillanti che sono solite portare: le drag queen sono performer, artiste, attrici, cantanti, ballerine. Sono l’esaltazione e il paradosso della femminilità e dello spettacolo. Sono la favola. Sono la magia e il trucco che rivelano (o celano) animi magari tormentati, feriti (come tutti), ma che sono lì a ridere di loro stesse, della vita, della moda, della mascolinità, dell’intolleranza.

Questo speciale di #3filmchenonsapevidivolervedere è a loro dedicato.
E qualora non fossero presenti i film che più amate, non disperate,perché questo è solo il primo dei tanti appuntamenti in cui parleremo de IL CINEMA CHE VESTE DRAG QUEEN.

THE QUEEN (1968) PER LA REGIA DI FRANK SIMON

Comincio col segnalarvi un documentario (di non facile reperibilità) che è una piccola pietra miliare della cinematografia queer.
THE QUEEN (1968) è un film documentario diretto da Frank Simon e narrato dalla drag queen Flawless Sabrina.
Nel film seguiamo Jack, in arte Flawless Sabrina e la sua partecipazione al concorso di bellezza Miss All-America Camp del 1967, dove concorre anche il suo protetto Richard col nome da drag queen di Rachel Harlow.
Rivedere questo documentario ai giorni nostri ci mostra tutta l’ingenuità e la delicatezza di un tempo che pare essere perduto e dell’importanza di certi eventiculturali e sociali come questo che erano occasione per i giovani omosessuali di quegli anni di trovare un luogo in cui la loro identità e il loro estro creativo poteva essere finalmente liberato, senza vergogna o timore.
Nel docufilm è possibile riconoscere poi i volti celebri di Andy Warhol e la modella Edie Sedgwick re quello dello scrittore e giornalista George Plimpton.

Chiwetel Eijofor per questo ruolo ottenne la nomination al Golden Globe come miglior interprete attore in un film commedia o musicale

Nel 2015 irrompe in poche sale cinematografiche l’irresistibile fascino del film KINKY BOOTS-DECISAMENTE DIVERSI.
Diretto da Julian Jarrold, il film racconta la vera storia del giovane Charlie Price alle prese con l’attività di famiglia avuta in eredità dal padre: un’azienda che produce scarpe sobrie ed eleganti. Peccato che l’azienda sia sull’orlo del fallimento. Arriverà una drag queen a portare scompiglio nella cittadina londinese e dare un’idea per risollevare le sorti dell’azienda di Charlie: fabbricare calzature per uomini che hanno il piacere di vestirsi da donna.
Una commedia leggera, con quel tipico umorismo british (puntuale e feroce al punto giusto), con qualche caduta nel buonismo più stucchevole, ma che ha i suoi punti di forza nella scelta degli attori in prima linea, tra cui spicca l’attore che interpreta la drag queen, il bravo Chiwetel Ejiofor.

E chiudiamo questa rassegna con un titolo più recente e quindi più facilmente reperibile (è presente su Sky).
LE RAGAZZE DEL PANDORA’S BOX (titolo originale STAGE MOTHER, 2020) per la regia di Thom Fitzgerald e su di un soggetto di Brad Hennig. Il film racconta di una madre, Maybelline, che, dopo la morte del figlio, da direttrice del coro della chiesa di una cittadina ultra conservatrice texana si ritrova a gestire un locale di drag queen nella liberale San Francisco.
Culture e generazioni a confronto e quel dialogo/scontro necessario per trovare un punto di incontro, sono questi i temi portati di STAGE MOTHER. Maybelline, una sempre brava Jacki Weaver, si riconcilierà col passato attraverso la vicinanza con persone e personaggi che mai avrebbe immaginato potessero far parte della sua vita. Non mancano momenti toccanti, ma il titolo brilla per colori e travestimenti meravigliosi. Nel cast oltre la bella Lucy Liu non posso non citare coloro che danno voce e credibilità alle tre drag queen sul palcoscenico: Allister MacDonald, Mya Taylor e Oscar Moreno.

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Ossessionato dal trovare delle costanti nelle incostanze degli intenti di noi esseri umani, quando non mi trovo a contemplare le stelle, mi piace perdermi dentro a un film o a una canzone.

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