Oggi è il compleanno di Immanuel Casto. Classe 1983.
Per celebrare assieme il suo compleanno lo abbiamo intervistato al Brianza Comics a Desio.
Il cantante, Principe del Porn Groove ed ideatore del notissimo gioco da tavolo “Squillo”, è un saggio uomo con cui affrontare tematiche spinose con parole gentili.
La sua fama nazionale è altissima nonostante difficilmente siano passate in radio le sue canzoni. Millioni di visualizzazioni su Youtube e concerti sold out ne hanno consacrato la carriera che è in continua ascesa.
La tua antologia, “L’Età del Consenso”, è uscita nel 2018, cosa ci riserverai per il futuro?
Sto lavorando con del materiale nuovo: in realtà, da molto tempo, da prima de l’Età del Consenso. Sicuramente non rinuncerò al mio stile personale. Però non ho neanche voglia di ripetermi. Ho voglia di sperimentare cose nuove e, premesso che non credo che i temi che da sempre ho trattato non fossero seri, sicuramente gogliardici e sarcastici, il prossimo disco sarà sicuramente “politico”. Politico nel senso di non partitico, ovviamente. Ci sto lavorando veramente da molto tempo. La sfida sarà scegliere i brani da inserire nel disco. Vedrà la luce a metà del 2020.
Da “Escort 25” la maggiorparte dei tuoi brani hanno preso, appunto, una piega politica. In virtù dell’ultimo anno e mezzo che abbiamo vissuto in Italia e della dilagante campagna d’odio nei confronti delle minoranze (Donne, Lgbtqi+ e migranti) come credi stiano procedendo le cose nel Bel Paese?
Mettiamo le cose in prospettiva. Io sono generalmente ottimista. Nel senso che la direzione in cui andiamo è sempre quella del progresso. Semplicemente questo percorso non è una linea retta. È come una linea ondulata in cui si sale e si scende. Nel complesso la media prevede una crescita. Adesso siamo in un momento discendente. C’è una leggittimazione dell’omofobia , del razzismo e del sessismo. Nell’atto pratico, il miglioramento dei diritti c’è stato. Sappiamo tutti che c’è molto da fare ancora. Ad esempio esiste ancora un enorme vuoto giuridico per le Famiglie Arcobaleno. Sappiamo anche che, a causa di manovre politiche, in Italia non è prevista la Step Child Adoption. Grazie invece alle cose per cui abbiamo lottato adesso per i diritti c’è stato un buon miglioramento. Tutto questo ha un grosso impatto culturale che ora è messo a rischio dallo sdoganamento e la leggittimazione di acuni comportamenti.
Io rimango positivo e credo che cedere ad allarmismi non sia giusto. Dobbiamo evitare che si arrivi a prendere tali derive da mettere a rischio ciò che è stato raggiunto. Difficilmente quello che abbiamo conquistato andrà perso. Dobbiamo restare concentrati perchè c’è molto altro da fare per i diritti umani.
Tutta la tua discografia è costellata dallo sdoganamento di una parte della vita delle persone: la sfera sessuale. Ma, secondo te: è possibile che nel 2019 ci sia ancora gente che riesce a sconvolgersi e non riesca a sorridere di questo aspetto ludico e piacevole della vita?
Purtroppo sì! Nonostante l’esposizione estetica e pornografica del sesso [che a me non dà assolutamente fastidio] sia aumentata. È diminuito il dibattito su questi temi e soprattutto l’educazione sessuale nelle scuole. L’educazione sessuale è molto più difficile ora che quando andavo a scuola io… cinque anni fa….
Ridiamo….
Scherzo, intendo molti anni fa si faceva nelle scuole. Quel tipo di informazioni sono difficilissime da veicolare oggigiorno ai giovani, soprattutto da proporre nelle scuole a ragazzini della 1^ media.
È la morte del buon senso e l’epoca del moralismo. La morale dovrebbe farci capire cosa sia giusto o sbagliato, il moralismo perpetra ciò che non si può dire.
Il grosso problema è che le malattie sessualmente trasmissibili non chiedono l’età anagrafica alle persone, non chiedono quale titolo di studio abbiano chi fa sesso e sicuramente l’ignoranza non è un valido metodo contraccettivo. Sembra quasi che non spiegando cosa sia il sesso, i giovani automaticamente si asterranno dal praticarlo. Non è assolutamente così!
Anche tu, ogni tanto, sei bersaglio di cybergbullismo. Leggendo i commenti di alcune persone sotto i i tuoi video ci si rende conto che la vera cosa oscena sono i loro commenti. Tu come gestisci questi leoni da tastiera?
Il mio approccio è molto cambiato con il tempo nel gestire queste belve virtuali. Ho aumentanto la mia autorevolezza. Mi spiego: quando ricevo un attacco non contrattacco e non mi difendo neanche. Significherebbe che il mio pensiero sia fragile. Tendenzialmente ignoro o, se la voce che parla gode di considerazione di influenza, spiego le mie azioni ed il mio pensiero. Non hanno bisogno di essere difese. Però questo presuppone una certa sicurezza che si costruisce con gli anni.
Se dovessi dare la mia personale definizione di bullismo, direi che è un tentativo di stabilire l’identità di una persona. Io vengo da te e decido che sei debole, uno sfigato, sei un frocio, sei inutile. Il bullo decide chi tu sia. Per arginare il bullo bisogna essere molto sicuri della propria identità. A quel punto non rispondi nenache al bullo. Però è una questione di età e di maturità. Mi rendo conto che per un ragazzino o per una ragazzina sia impensabile che abbiano questa sicurezza. Se qualcuno cerca oltremodo di imporgli un’identità non è detto che loro riescano a reagire. Inoltre il Bullo e la Vittima non sono due persone, sono due ruoli. Nella mia esperienza ti dico che chi di solito interpreta uno dei due ruoli, talvolta è capace di interpretarli entrambi. Chi ha atteggiamenti di bullismo profondamente ha un atteggiamento da vittima. I bulli trovano sempre una giustificazione al loro essere e alle loro azioni e mai una assunzione di responsabilità.