LA CASA DELLE BAMBOLE (Ghostland) è l’ultimo horror francese che promette puro terrore che attanaglia la mente fino alle interiora.
Pauline e le sue due figlie adolescenti si trasferiscono nella vecchia dimora della zia ricevuta in eredità.
La grande casa, dispersa nelle campagne, ha un’atmosfera tetra, piena di cianfrusaglie e tantissime bambole.
Le due sorelle, molto diverse tra loro, e la loro madre non possono immaginare che l’orrore si sta avvicinando alla loro casa, sopra un camioncino di gelati.
LA CASA DELLE BAMBOLE è il quarto titolo del regista Pascal Laugier, punta di diamante del filone horror made in France.
Dopo il suo esordio nel 2004 con SAINT ANGE, Laugier entra prepotentemente nei libri di cinema col suo MARTYRS (2008), uno dei film più disturbanti e violenti e insostenibili mai visti.
Ossessioni e stile del regista francese tornano a riempire ogni sequenza. Dopo aver omaggiato il cinema di Argento, in questa nuova pellicola guarda non soltanto film di Tob Hooper e alla sua creatura più celebre “NON APRITE QUELLA PORTA“, ma è anche tributo (fin dai titoli di testa) a uno dei più grandi scrittori di storie del terrore: Howard Phillips Lovecraft.
Le bambole del titolo non sono soltanto quelle che riempiono le camere della casa, ma sono le due sorelle stesse, vittime della violenza malata delle due figure misteriose. Le due ragazze sono trasfigurate nel corpo e nell’anima da un orrore che non trova ragione di essere.
Il loro viso tumefatto e gonfio dai colpi ricevuti; il trucco pesante per nascondere la naturalezza dei tratti umani; tutto riporta al mutarle a semplici fantocci privi di una propria umanità e dignità.
Come bambole, immobili, con gli occhi sbarrati, non possono che guardare queste mostruosità, incapaci di scappare.
Il regista non permette mai una reale quiete allo spettatore: tutto il film è una discesa negli inferi dell’animo umano.
Non possiamo dire che sia originale nei contenuti, ma lo è l’idea che sta dietro la struttura del racconto. Passato e presente, sogno e realtà continuano a confondersi ripetutamente, tanto che alla fine non si è più certi se quello che si vede sia reale. Neppure dopo i titoli di coda.
Incredibile la perfomance recitativa delle due ragazzine, in particolare della giovane Emilia Jones. E meravigliosa partecipazione della cantante Mylène Farmer nel ruolo della madre delle due protagoniste.
Per stomaci forti e per chi ha nervi ben saldi, un film che rispetta tutti i topoi del genere horror, mostruosamente perfetto nella confezione così come nella sua essenza più nera.
Una volta entrati non saprete più come uscire da LA CASA DELLE BAMBOLE.