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#Le5 canzoni dell’Eurovision Song Contest sui diritti umani

- 11/05/2021
eurovision diritti umani


4) Genocidio armeno, Armenia 2015 – Face the shadow di Genealogy

Per i 100 anni del genocidio armeno, la rete di Stato AMPTV propose di ricordare l’importante evento storico nazionale con la nascita di un supergruppo, i Genalogy, composto da sei interpreti discendenti da famiglie armene provenienti da diverse parti del mondo a simboleggiare la diaspora, uno per continente (Tamar Kepreliant dagli Stati Uniti, Essaï Altounian dalla Francia, Vahe Tilbian dall’Etiopia, Mary-Jean O’Doherty Basmadjian dall’Australia e Stephanie Topalian dal Giappone), più Inga Arshakyan, che vive proprio in Armenia.

Gli organizzatori del concorso, dopo aver ricevuto la comunicazione che il brano si sarebbe intitolato “Don’t Deny“, chiesero di modificarne il nome perché considerato troppo politico (alludendo alla negazione del genocidio armeno) e quindi contro il regolamento della manifestazione. La struttura della performance si rifà ai 5 petali del fiore nazionale, il nontiscordardime, simbolo della celebrazione dei 100 anni del genocidio armeno, il cui centro è composto proprio dalla nazione caucasica.

Nonostante le ottime intenzioni, il brano non è stato accolto con troppo favore né dalla critica né dal pubblico, che hanno giudicato l’operazione musicalmente poco incisiva e la performance eccessivamente teatrale. Face the shadow si è qualificato per la finale classificandosi al 16° posto con 34 punti, ricevendo punti da sole otto nazioni (tra cui 12 punti dalla vicina Georgia).

[NDA: Di un’altra minoranza deportata, quella dei tatari di Crimea, ha parlato il brano “1944” della cantante ucraina Jamala, trionfatrice nel 2016]

Don’t deny
Ever don’t deny

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Sono nato in Puglia, terra di ulivi e mare, e oggi mi divido tra la città Eterna e la città Unica che mi ha visto nascere. La scrittura per me è disciplina, bellezza e cultura, per questo nella vita revisiono testi e mi occupo di editing. Su BL Magazine coordino la linea editoriale e mi occupo di raccontare i diritti umani e i diritti lgbt+ nel mondo... e mi distraggo scrivendo di cultura e spettacolo!

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