#3 – Il figlio del dolore (Nada e Adriano Celentano, 2000)
Tutta la crudezza, la ferocia, la violenza di uno stupro sono racchiuse in questa canzone, che racconta nel dettaglio i momenti più duri di un abuso.
Le lacrime, i singulti, le urla strozzate, i gemiti, diventano un dialogo straziante tra la donna violata e l’uomo stupratore, che parlano del figlio che nascerà da quel dolore inflitto nel profondo dell’anima. Una fiammella di speranza che un giorno farà nascere un uomo migliore.
Particolare importanza, in questa canzone, hanno le parole: “Tu mi sfondavi col tuo corpo“, “Con uno straccio in bocca fermavi le mie grida”, “tu ridevi mentre sanguinavo” descrivono con estremo realismo l’insopportabile atto di violenza.