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LILLI E IL VAGABONDO _ C’è posto per tutti in famiglia (recensione)

- 07/04/2020
LILLI E IL VAGABONDO (2020) su Disney +


LILLI E IL VAGABONDO (live action 2019) giunge sulla piattaforma Disney + per deliziare grandi e piccini. Un classico reinventato, ma fedele all’originale, che (quasi) convince e scalda il cuore.

Nella notte di Natale Gianni Caro regala a sua moglie Tesoro una piccola cucciola di Cocker Spaniel che chiameranno Lilli.
Presto la cagnolina diventerà il centro del loro mondo. Questo finché Tesoro non resterà incinta e porterà alla luce Lulu.
Da quel momento Lilly si sentirà messa da parte.
Un giorno Lilly viene lasciata a casa sotto le attenzioni della scorbutica zia Sarah. I due gatti della donna distruggono la casa e le colpe ricadono sulla piccola Lilly che viene portata dalla zia Sarah in un negozio di animali perché le venga messa una museruola. Lilly spaventata fugge dal negozio e si ritrova in un mondo che non conosce.
Tra i pericoli che la città riserva ecco spuntare un cane vagabondo che Lilly già aveva conosciuto e con cui lega un forte legame di amicizia e poi di amore.

LILLI E IL VAGABONDO (2019) solo su Disney +
I due pelosi interpreti a quattro zampe del live action LILLI E IL VAGABONDO solo su Disney +

La Disney sul finire del 2019 ha deciso di espandere il suo dominio entrando nelle case e negli smartphone di milioni di famiglie con la piattaforma on demand DISNEY +, ricca di contenuti d’archivio (tutti i classici della casa di Topolino, le serie cartoni più amate, ma anche i film targati MARVEL) e nuove proposte che includono serie e film originali.

LILLI E IL VAGABONDO è certamente il titolo più importante al momento e atteso dal grande pubblico. Il classico disney originale risale al 1955 e tante cose sono cambiate da allora.

Guardando al presente e agli interessi delle produzioni Disney è importante una sola parola: inclusività.
Ecco perché si è scelto che la coppia del film fosse composta da un uomo di origini caucasiche e una donna di colore. Ma la cosa più singolare è stata quella di suggerire come la donna sia di origini più nobili rispetto al marito che è invece un musicista, certamente non un lavoro che possa garantire una sicurezza economica.

Altro cambiamento apportato alla storia che balza agli occhi è l’episodio relativo ai due gatti che nel classico del 1955 erano siamesi. Siamo certi che ricorderete l’episodio e il verso che facevano guardando alla comunità cinese. La cosa oggi avrebbe avuto un sapore forse sgradevole che non sarebbe stato certamente apprezzato in oriente. Ecco che i gatti allora non sono più siamesi ed è stata riscritta l’intera canzone. La scena ha conservato gli stessi tempi comici e non delude le aspettative.

LILLI E IL VAGABONDO 2019
Una delle scene iconiche del classico del 1955 rivivono nel film LILLI E IL VAGABONDO 2019

Visivamente meno perfetto rispetto al lavoro compiuto per il live action de IL RE LEONE, questo LILLI E IL VAGABONDO , diretto da Charlie Bean e scritto da Andrew Bujalski e Kari Granlun, risente della stessa pecca: una ricerca e un lavoro di realismo a discapito di una disumanizzazione degli animali protagonisti. Tuttavia riesce però a conservare parte della magia del suo predecessore disegnato a mano, forte del fatto che qui sono chiamati a “recitare” dei cani che sono animali a noi più familiari, più vicini al nostro quotidiano, rispetto a un lemure o a una iena. Certamente è merito di una storia che guarda a tematiche importanti come la famiglia e la fedeltà e all’accettazione del diverso. Ma anche alla capacità di guardare al mondo con positività, quale che sia la tua condizione sociale, perché si apprezzi quanto ci è stata dato dalla vita.

Un film che siamo certi appassionerà (pochi) grandi e (tanti) piccini, destinato certamente alla famiglia e che guarda a essa e al confortante abbraccio delle persone che amiamo.


Una curiosità: pare che il cane venuto a interpretare il ruolo del vagabondo sia stato davvero preso da un canile e successivamente adottato da uno della produzione. Se non è una favola a lieto fine questa!

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Ossessionato dal trovare delle costanti nelle incostanze degli intenti di noi esseri umani, quando non mi trovo a contemplare le stelle, mi piace perdermi dentro a un film o a una canzone.

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