MA RAINEY’S BLACK BOTTOM è disponibile su Netflix dal 18 Dicembre 2020. Candidato a 2 Golden Globe per le magnifiche interpretazioni di un’immensa Viola Davis e un bravissimo Chadwick Boseman, qui alla sua ultima interpretazione dopo la morte prematura a soli 43 anni.
Anni ’20. In uno studio di registrazione è in fase di lavorazione la pubblicazione del nuovo album della diva del Blues Ma Rainey. I vizi e i ritardi della cantante e le tensioni tra i vari musicisti chiamati a lavorare assieme renderanno la cosa impossibile.
Diretto da George C. Wolfe, MA RAINEY’S BLACK BOTTOM è basato sull’omonima opera teatrale del 1984 di August Wilson.
A tratti le origini del testo sono più che evidenti e forse il regista non riesce a conferire una propria cifra stilistica all’opera, limitandosi a trasporre fedelmente la storia. Sono invece le interpretazioni e i dialoghi a conferire maggiore dinamicità al tutto.
Un film per certi versi incendiario giacché mette in evidenza il divario incolmabile presente nella cultura e nella società americana di ieri e di oggi. Il contributo essenziale che la comunità afroamericana ha donato perché gli Stati Uniti forgiassero una propria identità (culturale e in questo caso musicale) e la totale mancanza di riconoscimento da quella stessa America che per secoli ha confinato i neri ai margini della Storia.Questo divario è evidente nelle parole della stessa Ma quando dice ” A loro non importa nulla di me. Tutto quello che vogliono è la mia voce“.
Sarebbe sbagliato pensare che questo film celebri soltanto la vita e la voce della grande “madre del Blues”, Ma Rainey. L’episodio raccontato è pretesto per evidenziare l’ingiustizia sociale che accomuna i vari componenti della band. Il Blues diventa lamento quindi di un tormento interiore, ma anche grido salvifico, reazione di un abuso, un inno alla vita.
La stessa Ma, interpretata magnificamente da un’ispirata Viola Davis, è nei suoi drammi e nelle sue pretese da diva capricciosa che riesce a manifestare il suo orgoglio e preservare la propria dignità perché non sia schiava del suo agente bianco e di quel pubblico bianco che la vuole solo sentire cantare. Viola Davis, peso massimo della recitazione viscerale, conferisce rabbia e orgogliosa disperazione alla sua Ma, aggiungendo alla sua filmografia un personaggio e un ruolo che sono certo non dimenticherete facilmente e che quasi certamente figurerà nella rosa delle candidate alla Miglior Attrice dei prossimi Oscar 2021.
Addio a Chadwick Boseman
Altrettanto interessanti sono le dinamiche che vanno a costruirsi tra i vari musicisti venuti a incidere il disco. Ognuno ha una propria identità ben definita tra cui spicca il personaggio interpretato da Chadwick Boseman, il trombettista Leeve.
Boseman, scomparso il 28 Agosto 2020 dopo una lunga battaglia col tumore, i più lo ricorderanno per il suo ruolo immortale in BLACK PANTHER (2018), ma sarebbe un peccato non apprezzarne le reali doti recitative già mostrate in film come GET ON UP (2014) dove interpretava James Brown e soprattutto qui, in MA RAINEY’S BLACK BOTTOM.
Il suo Leeve è un’anima tormentata dal desiderio di essere riconosciuto a apprezzato e quindi accettato dalla comunità bianca; è un giovane di belle speranze, forse ingenuo e forse fin troppo sprezzante e vanesio, ma che cela ferite profonde e mai guarite. Il suo monologo sul tragico evento che lo vide a soli 8 anni assistere alla violenza subita da sua madre ad opera di un gruppo di bianchi è qualcosa che non può lasciare indifferenti. La sua recitazione ora nervosa e ora trattenuta (una tensione e una rabbia che sono lì, pronte ad esplodere negli occhi e nelle mani) è davvero esempio di bravura. Un’interpretazione che potrebbe valergli un Oscar postumo come già avvenne per Massimo Troisi per IL POSTINO o Heath Ledger per IL CAVALIERE OSCURO.
Ma così non fosse, questo suo ruolo resterà uno dei doni più belli potesse offrirci prima di salutarci per sempre.
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