“MALEFICENT 2 – Signora Del Male” continua a incassare al box office, ma… Sai quanto può valere questo ai miei occhi?
Prego i gentili lettori di mettere da parte ogni speranza che io possa parlare bene di questo MALEFICENT 2.
Bentornati nell’angolo più bastardo delle recensioni di BLcinema:
#LumierePerdonali .
Ma prima di addentrarci nella recensione, ecco un breve sunto di una trama ridicola.
Aurora e Filippo si fidanzano.
La notizia pare sia motivo di giubilo per tutti giacché la loro unione potrebbe essere punto di incontro tra due terre, l’Ulstead e la Brughiera, e due regni, quello degli umani e quello delle creature magiche.
Solo Malefica non è propriamente felice e la cena in cui conoscerà la famiglia del ragazzo sarà teatro di umiliazioni e reazioni a catena che porteranno tutti a dire “ok, Malefica, prenditi una camomilla!”
Sono tante, troppe, le riserve che avevo su questo film, dopo che, 5 anni fa, i miei sogni di bambino un tantino cresciuto si erano frantumati alla visione di quella porcheria di MALEFICENT (clicca qui per leggere la mia stroncatura!). Un sequel era necessario? Come una trapanatura di un dente sano.
Ad ogni modo, partiamo proprio dalla beffa del titolo: “MALEFICENT 2 _ Signora del Male“.
Se già nel primo capitolo la figura della fata Malefica era stata ripulita e disneyanamente rivalutata da villain a eroina; vorreste davvero farci credere che in questo sequel abbia un minimo appeal votato al male?
Il padre di Pingu è sicuramente più inquietante!
Ma partiamo da un dato di fatto: questo è un film per bambini e come tale deve essere preso.
E – credetemi – sto cercando di valutarlo come tale. Non fosse stato così avrei abbandonato la sala cinematografica dopo solo la scena iniziale di Aurora che esercita il suo ruolo di regina nella Brughiera. Aurora, quante speranze avevamo riposto su di te: non sei propriamente bellissima (ce ne siamo fatti una ragione) e nel primo capitolo eri giusto un errore di sceneggiatura, ma ti preferivo quando non parlavi.
L’unico grande pregio di questa pellicola è quella di veicolare un messaggio non così scontato (che nel primo capitolo era solo abbozzato) e che merita di essere portato a casa.
In una delle poche scene in cui vi è un minimo di tensione narrativa (sceneggiatori, era il minimo che poteste fare!) è il dialogo che vede confrontarsi Malefica e la consuocera Ingrith.
Due donne, due mondi diversi (quello della Brughiera e quello degli umani), ma sopratutto due modelli di madre e di famiglia agli antipodi.
Se la regina Ingrith preme perché Aurora abbia finalmente una famiglia tradizionale, Malefica raffigura uno splendido esempio di donna moderna: single, determinata, in un certo senso anche paterna, guardata con disprezzo da tutti, ma capace di crescere una ragazzina da sola, proteggendola, ma senza tarparle le ali.
Nella lotta all’ultimo sguardo tra le due attrici di cui notiamo solo gli spropositati zigomi di entrambe tra make up e botox, si accenna a un tema molto attuale che guarda all’incendiario dibattito tra famiglie di serie A e di serie B.
Malefica, un attimo inviperita perché costretta a mangiare con le mani (fresca di manicure), già risentita del fatto che sia stata costretta a (mal) celare le sue corna per non creare imbarazzo, costantemente punzecchiata da quella serpe di Ingrith, quando le si tocca Aurora perde un attimo il controllo e inizia a far volare gatti e guardie in ogni dove.
Questa è la summa, il vertice più alto di MALEFICENT 2, poi il resto precipita nella noia fino al finale in cui scoppia una guerra che strizza l’occhio a Game Of Thrones.
Nel mezzo, per dare un senso al perché girare questo scempio, ecco che si scopre che Malefica non è la sola cornuta al mondo: c’è un mondo di reietti e cornuti che vivono nelle viscere della terra perché cacciati dagli umani (perché Malefica sia rimasta la sola sulla Brughiera mica lo spiegano, ma vabbè, dettagli e dubbi che i bimbi in sala affogano mangiando popcorn).
Ed ecco l’ennesima variazione, l’ennesima denuncia politica al governo Trump, ma anche un chiaro riferimento alla storia della colonizzazione delle Americhe a discapito delle popolazioni indigene.
Non è un caso che i cornuti siano tutti di etnie delle più svariate (ispanici, africani, orientali…) tra cui spiccano pure alcuni che hanno il piumaggio rainbow.
Se a questo giro Angelina Jolie deve necessariamente dividere la scena con Michelle Pfeiffer, viene dato un po’ di risalto anche a quelli che fin dal principio dovevano essere i protagonisti della favola: Aurora e Filippo.
Se Aurora è sempre interpretata da un’antipatica Elle Fanning, il principe Filippo è stato cambiato. Se nel primo capitolo aveva l’inespressività di Brenton Thwites, qui a interpretarlo è stato chiamato un bravissimo Harris Dickinson (che vedremo nel prossimo film in uscita di Xavier Dolan e che diede già un’ottima prova recitativa nel film BEACH RATS di cui parlai in questo articolo).
L’unica cosa che lascia perplessi è che non ci si spiega come da moro, con occhi scuri, il principe sia diventato castano con gli occhi azzurri. Dettagli che i bambini annegheranno nella Coca Cola.
Che dire su questo MALEFICENT 2 se non che ci offre tra i peggiori effetti speciali mai visti di recente? Le creature della Brughiera così come le tre fatine (neppure voglio spenderci fiato sulla loro presenza) sono davvero inguardabili.
Sorvolando sulla piattezza di una trama che vorrebbe forse stupire, ma che fa solo sbadigliare, di stupefacente ha solo la facilità con cui la Jolie cambia di abito (anche dopo che ne risorge dalle ceneri come una Fenice!). E dopo che metà della popolazione dei cornuti è deceduta cosa fare se non celebrare un bel matrimonio sulle loro tombe?
Tutti dettagli che i bambini non noteranno perché intenti a trangugiare caramelle e cioccolati, così come ho fatto io per riempire il vuoto cui assistevo sul grande schermo. È un miracolo che non abbia attentato alla mia stabilità intestinale.
Ma quei soldi spesi nel biglietto non me li renderà nessuno.
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