MYSTERIOUS SKIN (2004) è un film che guarda con sincerità a una delle esperienze più spaventose che possono colpire e distruggere l’infanzia. Un film toccante, duro, che non saprete più dimenticare.
Estate, 1981. Due ragazzini, Brian e Neal, di 8 anni, saranno protagonisti inconsapevoli di qualcosa che difficilmente sapranno comprendere. Diversi e distanti nell’affrontare quel qualcosa che segnerà per sempre le loro esistenze , prenderanno direzioni nettamente opposte fino a un’ineluttabile incontro che li porterà, a distanza di anni, ad affrontare ciò che li aveva uniti in passato.
Gregg Araki (suoi anche DOOM GENERATION e il più recente KABOOM) è un regista assai particolare che ha saputo dare un’impronta inconfondibile alle sue opere, spesso controverse per tematiche e stile.
Omosessualità, prostituzione, droghe, omicidio, alienazione e alieni, rapine, violenza sessuale; sono alcuni dei temi trattati con originalità e un’apparente superficialità.
Nella sua filmografia è riscontrabile un forte scontro cromatico, volto a esaltare alcune emozioni o evidenziare la natura di un personaggio o di una scena; e spicca quasi sempre il proprio gusto personale che amalgama il pulp e il trash sotto una patina pop.
MYSTERIOUS SKIN è però un’anomalia, qualcosa di estremamente diverso (seppure quasi tutti gli elementi del suo far cinema siano presenti): è un raro e tagliente diamante da maneggiare con cura, poiché il tema trattato è la pedofilia.
Scelta coraggiosa è stata quella raccontare di un tema tanto scabroso attraverso l’esperienza delle vittime. Questo porta necessariamente a filtrare l’orrore e a guardarlo senza una certa morbosità o crudezza.
I due protagonisti (prima bambini e poi adolescenti) offrono una visione completamente diversa eppure complementare di questa esperienza che ha condizionato forse irreversibilmente le loro giovani esistenze.
La mente del giovane Brian (un timido e sofferente Brady Corbet) costruisce una sorta di fiaba ner in cui pare essere stato rapito dagli alieni che lo hanno usato come cavia.
Neal (uno straordinario Joseph Gordon Levitt) invece, fin da piccolo ha tendenze omosessuali e le attenzioni del suo coach le accetterà e le subirà credendo tutto questo sia amore, amore che ricercherà poi in una vita anaffettiva e fatta di prostituzione e facili scorciatoie.
Araki sublima l’orrore in una storia che plana coraggiosamente tra onirico e realtà, poesia e banalità.
Si apre su di una pioggia di cereali colorati che piovono sulla testa di un bambino sorridente e si chiude in una notte di Natale in cui non cade neppure la neve ad alleviare il peso di due anime fratturate, scomposte.
La pelle misteriosa del titolo è quindi quella inviolabile dei bambini; è quella della carcassa di un animale sventrato; è quella del preservativo che protegge; è quella viscida e inconoscibile di un alieno; è quella segnata di un malato di AIDS che desidera essere ancora toccata (una delle scene più forti e tragiche del film); è quella che porta gli abusi di una violenza; ed è quella di tutti noi, incapace di nascondere le brutture o le sconfitte dello spirito.
Impreziosito da una fotografia perfetta e una colonna sonora ora dolente e ora sognante, MYSTERIOUS SKIN è un film duro, che non risparmia quasi nulla allo spettatore, ma che sa essere altrettanto dolce e toccante.
Un piccolo capolavoro moderno.
[rwp-review id=”0″]