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Queer as Folk: Still Proud, il reboot della serie lgbt+ più amata a giugno in USA

- 21/04/2022


Finalmente si torna al Babylon. È in arrivo negli Stati Uniti il reboot della serie cult britannica Queer As Folk, creata da Russell T. Davies e Stephen Dunn, e trasmessa tra il 1999 e il 2000. La serie sarà trasmessa su Peacock dal 9 giugno.

La serie tv Queer As Folk, il cui titolo si rifà all’espressione gergale “there’s nought so queer as folk” (non c’è niente di così “queer” come la gente), è stata ideata da Russell T. Davies ed è andata andata in onda sulla rete britannica Channel 4 per due stagioni tra il 1999 e il 2000. Il successo globale e duraturo è però arrivato grazie al remake americano prodotto da Showtime, articolato in 5 stagioni e 83 episodi, diventato cult anche in Italia tra la comunità lgbt+.

A 17 anni dalla messa in onda dell’ultima puntata della versione USA, Queer as Folk avrà un reboot. Nel cast ci saranno Devin Way ( Grey’s Anatomy , Station 19 ), Fin Argus, Jesse James Keitel, CG, Johnny Sibilly e Ryan O’Connell. Guest star, tra cui Kim Cattrall, Juliette Lewis, Ed Begley Jr. e Nyle DiMarco, famoso modello appartenente alla comunità sorda, sono attesi a fine stagione. Tra i produttori esecutivi figura anche Russel T. Davies, mentre Stephen Dunn ha scenggiato e diretto il pilot.

Queer As Folk: Still Proud!: perché un reboot della serie oggi?

Poche settimane prima della sua uscita negli Stati Uniti, Stephen Dunn si è confidato al sito americano Deadline. ” Sono molto orgoglioso di ciò che abbiamo ottenuto nel 1999, ma in anni queer, è stato un millennio fa! , ha spiegato prima di aggiungere: “Come comunità ci siamo radicati, abbiamo esplorato, ci siamo aperti e abbiamo trovato nuovi mondi“. Era tempo che il titolo della serie appartenesse a un’intera nuova generazione.”

Il Queer As Folk 2022 è “più vario, più selvaggio, più libero, più arrabbiato”

“Lo spettacolo del 2022 è più vario, più selvaggio, più libero, più arrabbiato – tutto ciò che dovrebbe essere uno spettacolo queer “, ha detto. 

Credo profondamente nel potere della narrazione per far sentire le persone viste, ma troppo spesso mi sembra che la rappresentazione di persone gay e transgender nell’arte sia limitata agli estremi“, afferma Jaclyn Moore, sempre a Deadline. “Con Queer as Folk, abbiamo cercato di ritrarre personaggi omosessuali che vivono in mezzo alla confusione. Persone complesse, divertenti, premurose, imperfette e talvolta egoiste, ma sempre adorabili“, ha aggiunto, prima di concludere: “Come donna transgender, non vedo l’ora di agire per andare oltre le storie che sembrano semplicemente difendere la nostra umanità di base. Spero che Queer as Folk sia uno di questi passi“.

Una nuova narrazione

Nel 2018 la reunion del cast del remake americano su Entertainment Weekly ci aveva fatto sognare una sesta stagione dello show, per continuare a seguire gli storici protagonisti Michael, Ben, Justin e Brian nell’età adulta.

Sarà interessare scoprire quali aspetti della comunità lgbt+ andrà a indagare il nuovo Queer as Folk, anche a fronte dei numerosi cambiamenti intercorsi nella società, che dal 2005 a oggi ha visto incrementare i diritti civili a disposizione delle persone omosessuali e transgender. Ma anche la stessa rappresentazione della comunità arcobaleno sul piccolo schermo è cambiata, se pensiamo a fenomeni mediatici come Pose, la prima serie tv che ha saputo raccontare l’intersezionalità del mondo lgbt+ dotandosi di interpreti transgender e non binary appartenenti alla comunità black e latina.

Tra le tematiche affrontate nel remake americano che hanno fatto la storia dello show ricordiamo il coming out, il matrimonio egualitario, l’inseminazione artificiale, la stepchild adoption, le coppie sierodiscordanti, l’omogenitorialità, la sieropositività, la discriminazione sul lavoro, la prostituzione minorile, l’omofobia.

Quando in Italia?

Al momento non è prevista la messa in onda in Italia di Queer as Folk su nessun servizio di streaming. Non ci resta che aspettare ulteriori sviluppi.

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Sono nato in Puglia, terra di ulivi e mare, e oggi mi divido tra la città Eterna e la città Unica che mi ha visto nascere. La scrittura per me è disciplina, bellezza e cultura, per questo nella vita revisiono testi e mi occupo di editing. Su BL Magazine coordino la linea editoriale e mi occupo di raccontare i diritti umani e i diritti lgbt+ nel mondo... e mi distraggo scrivendo di cultura e spettacolo!

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