Dando uno sguardo ai salotti televisivi del mattino viene proprio da chiederselo: che ne sarà delle canzoni di questo Festival?
L’impressione a caldo è che si parli di tutto fuorché dei cantanti in gara: la metà di loro, ieri sera, si è esibita ben oltre mezzanotte con buona pace dei propositi di chi ogni anno vuole mettere al centro la musica.
Se la gara dei giovani sembra quasi un fastidioso orpello di cui liberarsi appena possibile a inizio serata (bene aveva fatto Baglioni a convogliare tutto in un unico girone lo scorso anno), il girone dei big soffre di tempi biblici, faticosi, ed è costantemente interrotto da una scaletta invadente ai limiti dello snervante per chi è interessato soprattutto agli inediti.
Cinque le ore di diretta ieri sera (una maratona), tantissima la gente sul palco: ad Amadeus e Fiorello si sono aggiunte Laura Chimenti ed Emma D’Aquino (giornaliste del tg1 risultate un po’ fredde e fuori luogo sul palco, forse anche perché il loro monologo è andato in onda dopo l’una di notte) e Sabrina Salerno, sex symbol degli anni 80 e oggi splendida cinquantenne che ha conservato forme e fisico tonico. Per i tempi lunghi è stata tagliata la sua esibizione di Boys, che presumibilmente vedremo sabato sera.
Di Fiorello si comincia già ad averne abbastanza: il suo one man show ieri si è prolungato per circa quaranta minuti e ha portato il primo big a esibirsi dopo le 22. Con buona pace di tutti, oggi lo showman siciliano si prenderà una serata di pausa.
Le canzoni
Giovani: al singolare duo Gabriella Martinelli e Lula non basta “Il gigante d’acciaio“, un durissimo brano sull’Ilva, per passare in semifinale: è Fasma con “Per sentirmi vivo” a vincere il primo duello (ma perché l’autotune?)
La seconda sfida invece vede trionfare il tema sociale: il belloccio Matteo Faustini (Nel bene e nel male) soccombe contro Marco Sentieri, che con “Billy blu” parla di violenza e bullismo.
Capitolo big: sulla carta avrebbe dovuto essere una serata migliore della prima (stando ai nomi previsti), e invece il cast la seconda puntata non ha convinto del tutto.
Una delle performance più belle ci arriva da Tosca, interprete raffinata, che con “Ho amato tutto” (voto 8) torna all’essenzialità della musica proponendosi con accompagnamento al pianoforte. Malinconica, raffinata. Il pezzo non è assolutamente di facile ascolto e la sua forza è l’interpretazione. “Punto G” della canzone: “Tu sei l’unica messa a cui io sono andata“. Esibizione d’altri tempi, lei un’aliena. Cosa che potrebbe costarle sulla lunga distanza.
Il rap migliore ci arriva da Rancore (che abbiamo visto l’anno scorso all’Ariston con Daniele Silvestri), che con “Eden” (voto 8,5) ci offre una visione impegnata e complessa della storia dell’umanità. La base è firmata Dardust, uno degli autori più quotati del momento. La 22° posizione in classifica è un vero scandalo.
Tra i nomi più interessanti non possiamo non citare “Ringo Starr” (voto 7) dei Pinguini Tattici Nucleari, nome caldo della scena indie italiana, con una canzone che ci parla dei numeri 2, ossia di chi guarda gli altri scrivere la storia. “In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr” è una pacifica ammissione dei propri limiti, e non c’è niente di più nobile di questo in un mondo in cui tutti aspirano ad essere numeri uno.
Sufficiente Levante con “Tikibombom” (voto 6,5), brano che parla di inclusione e lotta ai pregiudizi. Il pezzo c’è, ma va tirato fuori con un’esibizione più convincente. Levante risulta sgraziata e respingente verso il pubblico, vocalmente imprecisa. Speriamo che già da domani possa affinare la sua performance.
Galleggiamo sulla sufficienza con Francesco Gabbani e Junior Cally. “Viceversa” (voto 6-), pezzo del cantautore vincitore nel 2017, è una ballata romantica con qualche interessante guizzo musicale, ma Gabbani non è al top della forma, biascica alcune parole e si muove scompostamente sul palco. Ciò non ha impedito alla giuria demoscopica di premiarlo, in virtù – forse – di successi passati. Il contestatissimo Junior Cally si presenta invece senza maschera e con i tatuaggi coperti, mostrando un’inedita faccia da bravo ragazzo. “No, grazie” (voto 6,5) ha un testo antipopulista (spero si capisca che odio il razzista / che pensa al Paese ma è meglio il mojito) in cui si prende gioco proprio del profilo-tipo dei suoi contestatori. Viene quasi da chiedersi: tutto qui? La demoscopica penalizza il suo background piazzandolo ultimo.
Un po’ di delusioni assortite da parte di Giordana Angi (Come mia madre, voto 5), che propone un pezzo debole e didascalico sulla figura materna (abbiamo avuto esempi migliori di “Se un giorno sarò una mamma vorrei essere come mia madre“); e di Piero Pelù (Gigante, voto 5), che ha ormai dismesso i panni del Diablo e ci parla di suo nipote (sic!) con un testo da Zecchino d’oro (fatti il tuo castello volante con la fantasia di un bambino… gigante).
Poco da dire anche su Paolo Jannacci, che ha esagerato col lucidalabbra (ma perché?) “Voglio parlarti adesso” (voto 5,5) canta del rapporto padre-figlia, tema che ha portato alla vittoria gli Stadio quattro anni fa. La poca esperienza su palchi così importanti purtroppo si fa sentire. Di tutt’altra pasta Michele Zarrillo, che con “Nell’estasi o nel fango” (voto 5) porta un pezzo decisamente fuori dalla sua portata vocale. È sicuro e disinvolto, ma il risultato è un po’ misero. Gli va reso però il merito di essere meno soporifero di altri. Tredicesima partecipazione per lui.
Peggio di loro fa solo Enrico Nigiotti, che se l’anno scorso era riuscito a emozionare con “Nonno Hollywood”, quest’anno non ha proprio nulla da dire con la smielata “Baciami adesso” (voto 4).
Menzione a parte per Elettra Lamborghini. La famosa ereditiera regina del twerk porta un ritmo latino proponendosi come la Jennifer Lopez dello stivale, “Musica (e il resto scompare)“. Peccato che sia imbalsamata in un discutibile abito da flamenco e che farfugli il testo con un filo di voce (si sentono solo i vocalist), ma l’esibizione sembra fin troppo raffinata per i suoi canoni (twerking a parte, che tuttavia risulta la cosa più riuscita del pezzo), ci aspettavamo la tamarrata suprema. Ammettiamolo, però: fa ridere, fa colore ed entra di diritto nella storia del trash accanto a Batte Forte delle Lollipop. La balleremo sulla spiaggia quest’estate. Voto n.c.: twerko e il resto scompare.
La classifica della giuria demoscopica
Questa la classifica della seconda serata: 1) Francesco Gabbani; 2) Piero Pelù; 3) Pinguini Tattici Nucleari; 4) Tosca; 5) Michele Zarrillo; 6) Levante; 7) Giordana Angi; 8) Paolo Jannacci; 9) Enrico Nigiotti; 10) Elettra Lamborghini; 11) Rancore; 12) Junior Cally
Questa la classifica definitiva della GIURIA DEMOSCOPICA delle due sere:
- Francesco Gabbani “Viceversa”
- Le vibrazioni “Dov’è”
- Piero Pelù “Gigante”
- Pinguini Tattici Nucleari “Ringo Starr”
- Elodie “Andromeda”
- Diodato “Fai rumore”
- Irene Grandi “Finalmente io”
- Tosca “Ho amato tutto”
- Michele Zarrillo “Nell’estasi o nel fango”
- Levante “Tikibombom”
- Marco Masini “Il confronto”
- Alberto Urso “Il sole a est”
- Giordana Angi “Come mia madre”
- Raphael Gualazzi “Carioca”
- Anastasio “Rosso di rabbia”
- Paolo Jannacci “Voglio parlarti adesso”
- Achille Lauro “Me ne frego”
- Enrico Nigiotti “Baciami adesso”
- Rita Pavone “Niente (Resilienza 74)
- Riki “Lo sappiamo entrambi”
- Elettra Lamborghini “Musica (e il resto scompare)”
- Rancore “Eden”
- Bugo e Morgan “Sincero”
- Junior Cally “No, grazie”
Gli ospiti
Nel mare magnum delle partecipazioni di ieri sera ci interessa ricordare soprattutto due momenti: la reunion dei Ricchi e Poveri, finalmente tornati alla formazione originale con Marina Occhiena, capaci di coinvolgere il pubblico ieri come oggi con canzoni di quaranta, cinquant’anni fa.
“Che sarà”, “La prima cosa bella”, “Mamma Maria”, “Sarà perché ti amo” sono pezzi più che nazional-popolari: sono incastonati nel patrimonio musicale italiano. E chi se ne importa del playback: divertono sempre e in ogni contesto. Chissà tra molti lustri quanti brani di oggi saranno ricordati con lo stesso affetto.
Grandi emozioni con Paolo Palumbo, il più giovane malato italiano di sla, che è apparso sul palco dell’Ariston con un singolare rap a cui ha partecipato col suo sintetizzatore vocale. Un inno alla vita senza retoriche e senza strumentalizzazioni.
Su Zucchero e soprattutto su Gigi D’Alessio esprimersi sarebbe superfluo: fuori luogo, sovrabbondanti, ingombranti. Ha funzionato invece Massimo Ranieri, coinvolto in un pomposo duetto con Tiziano Ferro sulle note di “Perdere l’amore“.
Così parlò Zarachoosy
[Siamo tutti un poco Fegiz]
Come di consueto su BL Magazine, ospitiamo le pagelle dell’irriverente “eminenza grigia” della nostra redazione.
Seconda Serata – Sanremo 2020
#Fiorello Voto 5 – Mr Valtour continua a propinare un tipo di animazione da villaggio turistico; gag da commedia all’italiana, karaoke e travestitismo completano il quadro. A più riprese “alliscia” mediaset , si autoinvita dalla D’Urso e, iniziando con il “DeFilippISMO” per l’intera serata provoca all’ascoltatore medio, un vero e proprio supplizISMO. Usando una sua battuta: “non è un’etoile ma un’etoliette”
#Amadeus Voto 6.5 – riesce a districarsi bene sul palco, interviene a tamponare le vallette, e, utilizzando il gioco della presenza/non presenza conduce a termine una seconda serata lunga, lunga, lunghissima, forse anche per colpa sua
#Laura Chimenti Voto 5 – Elegante e misurata, rimane, nei pochi interventi, impostata come lettrice di telegiornale. La lettera alle figlie, un monumento al luogo comune
#Emma D’Aquino Voto 5.5 – come la collega, non riesce a sciogliersi durante la conduzione. L’intervento sui giornalisti, sicuramente doveroso, è lento e noioso, sembra il Tg Economia.
#Sabrina Salerno Voto 5.5 – monumento italiano al poster da officina, la bionda (ah, non lo è???) pettoruta si presenta con un tacco bloccato ed un fastidioso crampo (Perché ce lo racconti?) e si blocca davanti al gobbo, molto meglio quando presenta insieme alle colleghe
#Martinelli & Lula Voto 6.5 – la talentuosa Lula in Domopack e pantaloncini da Boxer convince con la parte rappata più di una comune Martinelli, purtroppo “le speranze (di vittoria) restano nelle mani del gigante”
#Fasma Voto 5,5 – nonostante l’abuso di Autotune, il testo è comprensibile ma estremamente debole. Passa il turno ma “Via da me!”
#Marco Sentieri Voto 6.75 – il tema proposto convince la giuria demoscopica ed il bel basso con la pittura gialla in testa, padroneggia il palco; avrebbe potuto avere anche una percentuale di vincita maggiore
#Matteo Faustini Voto 5.5 – i colori che indossa rappresentano bene l’insignificante performance, la canzone è confusa ed il cantato sembra la versione maschile di Martina Attili
#Pelù Voto 7.5 – il toscanaccio parte male e fa temere una “perdita di voce” ma dopo poche battute torna padrone del palco … insomma un diesel con anche qualche stecchetta (e Piero se ne accorge), la canzone merita quanto il cantante, sicuramente da risentire ma il voto alto è di totale fiducia
#Elettra Lamborghini Voto 3 – mi ero ripromesso di non scendere sotto il 4 nei voti, ma l’aggravante Camel Toe, nonostante il twerking e la giustificabile emozione, rendono il brano (che ci massacrerà in radio) il sacro graal dell’acqua gym
#Enrico Nigiotti Voto 7 – vestito particolarmente “figo”, il bell’Enrico presenta una canzone piaciona incorniciata dalla bella voce calda e dall’assolo di chitarra che male non ci sta
#Levante Voto 7.75 – emozionata ed emozionante, il messaggio del brano è fondamentale, “siamo vento e non bandiera, siamo noi”; Claudia ci fa assaporare il calore della sua terra nel cantato e davvero emoziona
#Pinguini Tattici Nucleari Voto 6 – un brano Indie per un gruppo più apprezzabile nell’arrangiamento della band che nella presenza, deboluccia, del frontman ; sicuramente radiofonica non spicca tra le altre
#Tosca Voto 8.5 – già vi sento: sei antico, sei retrò, non sei al passo con i tempi … beh, signori cari … la classe, l’intensità, l’interpretazione di Tiziana di un brano dal testo e dal’arrangiamento meravigliosi, non si sentono così spesso
#Francesco Gabbani Voto 6.5 – un brano facile da ricordare e per questo apprezzato da subito dalla platea dell’Artiston, romantico al punto giusto ma interpretato con una “patata in bocca”, carini i “calzini rossi” e la mano di Pacifico che si sente nel brano
#Paolo Jannacci Voto 5.5 – la canzone sembra scritta più per Tiziano Ferro e Paolo, elegante e con un modo di cantare di altri tempi, fa la sua presenza sul palco, peccato che non abbia una gran voce
#Rancore Voto 6 – poco apprezzato dalla platea e dalla giuria demoscopica fa una discreta figura, l’inciso del pezzo è molto poppeggiante e testo e performance non sono male
#Junior Callly Voto 4.5 – non ero affatto prevenuto ma la canzone è inconsistente nella strofa salvandosi appena nell’inciso e nel ritornello, diciamo orecchiabile… devo dire: no grazie
#Giordana Angi Voto 5.75 – una performance sottotono e decisamente troppo urlata, la canzone è “bellina” ma poi, …. Chi la canta?
#Michele Zarrillo Voto 6.5 – un arrangiamento poco convincente per la 13esima partecipazione alla kermesse, in un brano dalle sonorità evocativa del compianto Mango, più che sufficiente ma da riascoltare
#Maria De Filippi Voto 8 – avendo accettato la sfida Fiorello, Maria viene coinvolta anche quest’anno nel festival (come fare diversamente vista la sua “scuderia”). Particolare il saluto a Coletta e alla “Nuova RAI1”
#Carlotta Mantovan Voto ND – non le do voto perché è stata coinvolta nel saluto a Frizzi che avrebbe compiuto gli anni il 5 febbraio ma io non amo questi elementi alliscia-auditel
#Novak Djokovic Voto 7 – simpatica e gradita la presenza del campione sul palco, apprezzabile il suo mettersi in gioco
#Tiziano Ferro Voto 7 – questa sera Tiziano si muove molto meglio sul palco sia nel medley dei suoi successi, ma era facile immaginarlo, sia al fianco di Ranieri che, addirittura “salva” mantenendogli le note in sottofondo senza coprirlo
#Massimo Ranieri Voto 6 – grande interprete sicuramente, ma la voce sta “scemando” e il risultato, più su Perdere l’amore che nel nuovo brano non è dei migliori
#Paolo Palumbo Voto 10 – accompagnato da Cristian Pintus, Paolo emoziona tutti con il grande messaggio rivolto a tutti, Grazie!
#Ricchi e Poveri Voto 7 – monumenti dell’italianità all’estero sono presenza gradita all’Ariston. Ammirevole il playback, sarebbe quasi da iscriverli alla Lip Sync Battle. Marina Occhiena, tornata dopo 39 anni nella storica formazione, rimane all’ombra della tarantolata Angela
#Zucchero Voto 8 – Adelmo fa pace con Sanremo e, meno trasandato ed alcolizzato del solito, tiene il palco da grande artista
#Gigi D’Alessio Voto 6.5 – nell’anno del VentiVenti (insopportabile non sentire Duemilaventi), celebriamo i 20 anni di Non dirgli mai … ma ce n’era bisogno?
#Classifica di serata Voto 4.5 – Tosca e Levante meritavano molto di più e Gabbani, diciamo, un po’ di meno così come Rancore e Junior Cally meritavano più della Lamborghini e di Jannacci
#Classifica generale Voto 4 – NO NO e NO, proprio non ci siamo, l’unione delle prime due serate produce l’effetto disastro … un Gualazzi 14esimo o una Levante decima sono posizioni SBAGLIATE
Dati auditel seconda serata Sanremo 2020
La seconda serata del Festival, nell’intervallo compreso tra le 21.35 all’1.27 ha totalizzato 9.693.000 spettatori, pari al 53.3% % di share. Nel dettaglio, la prima parte della serata – dalle 21.35 alle 23.54 – ha ottenuto 12.841.000 spettatori con il 52.5%, mentre la seconda parte – dalle 23.58 all’1.43 – ne ha intrattenuti 5.451.000 con il 56.14%
Si tratta del dato di share più alto degli ultimi 25 anni: per trovare un dato migliore bisogna risalire al 65% di share del Festival 1995 con Pippo Baudo.
La gara dei giovani Sanremo Start – dalle 20.51 alle 21.32 – è stata seguita da 11.906.000 spettatori (41.91%). (dati Davide Maggio)
Anticipazioni terza serata di Sanremo 2020
Continua la gara, questa volta con le cover per festeggiare i 70 anni del Festival. A votare sarà l’orchestra e la classifica di oggi contribuirà alla top24 finale.
Queste le cover previste con gli ospiti in ordine di uscita
Michele Zarrillo – Deborah, con Fausto Leali
Junior Cally – Vado al massimo, con i Viito
Marco Masini – Vacanze romane, con Arisa
Riki – L’edera, con Ana Mena
Raphael Gualazzi – E se domani, con Simona Molinari
Anastasio – Spalle al muro
Levante – Si può dare di più, con Francesca Michielin e Maria Antonietta
Alberto Urso – La voce del silenzio, con Ornella Vanoni
Elodie – Adesso tu con Aeham Ahmad
Rancore – Luce, con Dardust e La Rappresentante di Lista
Pinguini Tattici Nucleari – Papaveri e papere, Nessuno mi può giudicare, Gianna Gianna, Sarà perché ti amo, Una musica può fare, Salirò, Sono solo parole, Rolls Royce
Enrico Nigiotti – Ti regalerò una rosa, con Simone Cristicchi
Giordana Angi – La nevicata del ’56, con il Solis String Quartet
Le Vibrazioni – Un’emozione da poco, con Canova
Diodato – 24 mila baci con Nina Zilli
Tosca – Piazza grande, con Silvia Perez Cruz
Rita Pavone – 1950, con Amedeo Minghi
Achille Lauro – Gli uomini non cambiano, con Annalisa
Bugo e Morgan – Canzone per te
Irene Grandi – La musica è finita, con Bobo Rondelli
Piero Pelù – Cuore matto
Paolo Jannacci – Se me lo dicevi prima, con Francesco Mandelli e Daniele Moretto
Elettra Lamborghini – Non succederà più, con Myss Keta
Francesco Gabbani – L’italiano
Ad affiancare Amadeus saranno Georgina Rodriguez (modella argentina compagna del calciatore Cristiano Ronaldo) e Alketa Vejsiu, star della tv albanese e conduttrice del “Festival i kenges”, la controparte locale di Sanremo.
Altri ospiti saranno Roberto Benigni, Mika e Lewis Capaldi.