Con la parola “strega” si vuole indicare (quasi sempre negativamente) una persona di sesso femminile dedita alle pratiche magiche e rivolta al male.
Queste figure sono presenti sia a livello letterario che storiografico da sempre, anche prima del Cristianesimo, in diverse culture.
Solo durante l’Ottocento c’è stata una rivalutazione della figura della strega, denudandola delle sole connotazioni negative a essa attribuite.
Tuttavia anche oggi, dalla fiabe alla televisione, dalla letteratura al cinema, e nel linguaggio comune, si è soliti parlare di streghe con accenti e toni negativi.
Nel cinema queste figure abbondano e sono state protagoniste di non poche pellicole. Da quelle spaventose della trilogia di Dario Argento, passando per quelle più scanzonate di HOCUS POCUS (1993), le abbiamo incontrate nella celebre saga di HARRY POTTER fino a quelle conturbanti di Luca Guadagnino nel suo personale remake di SUSPIRIA (2018).
In questo speciale di #3filmchenonsapevidivolervedere sonderemo il genere horror, ma con una piccola incursione nel genere fantasy per i più “piccoli”.
Partiamo con un titolo ai più sconosciuto, disponibile sul catalogo Netflix.
CHI HA PAURA DELLE STREGHE? è un film del 1989 diretto da Nicolas Roeg, tratto da un romanzo per ragazzi “Le Streghe” di Roald Dahl.
Dopo aver perso i genitori in un incidente stradale, il piccolo Luke viene accolto tra le braccia amorevoli della nonna Helga. Da sempre la donna ha raccontato al nipote di essere stata in passato una cacciatrice di streghe e spiega al ragazzo come è possibile riconoscerle, camuffate sotto parrucche e guanti e calzature che ne nascondono le loro mostruose sembianze. Durante un soggiorno in un hotel sul mare, il piccolo Luke, nascosto nella sala convegni dell’hotel, assiste a una riunione della Reale Società per la difesa dell’infanzia, capitanata dalla leader Eva Hernst. Ma presto Luke scoprirà essere un incontro tra streghe.
Sebbene il film presenti non pochi buchi di sceneggiatura e pare essere indeciso sui toni da mantenere (le figure delle streghe sono davvero spaventose e non mancano scene davvero molto forti e inquietanti come quella che vede delle streghe spingere una carrozzina giù per una collina, verso un dirupo) e quindi non propriamente adatto a tutta la famiglia; ha un suo fascino e trova la sua nota convicente nella presenza di una Anjelica Huston sensuale e spaventosa. Splendido uso del make up e alcune scene sono davvero indimenticabili.
Passiamo a un titolo controverso del 2012 firmato da Rob Zombie.
LE STREGHE DI SALEM guarda alla vita della dj Heidi Laroque che lavora in una piccola mittente locale di Salem. Un giorno le viene recapitato un disco dello sconosciuto gruppo “The Lords”. Fin dal primo ascolto Heidi cade in trance e quando il giorno successivo deciderà di mandarlo in onda, diverse donne cadranno in uno stato di trance simile al suo. Da lì in avanti fatti sempre più inquietanti accadranno attorno ad Heidi che pare essere destinata a portare alla luce il figlio di Satana.
Oggetto molto particolare e nota per certi versi stonata nella filmografia del regista Rob Zombie (suoi LA CASA DEI MILLE CORPI e il personilissimo remake di HALLOWEEN), è un film che ti entra dentro lentamente, come un maleficio. Ansiogeno e ambiguo, dai contenuti fortemente blasfemi (gli ultimi 20 minuti sono puro delirio e orrore), ha avuto non poche difficoltà di distribuzione. Nel cast figura la bella Sheri Moon Zombie (moglie e musa dello stesso regista) nel ruolo della protagonista, ma non mancano presenze che hanno fatto la storia del cinema come ad esempio Patricia Quinn (THE ROCKY HORROR PICTURE SHOW, 1975), Judi Geeson (PRUDENZA E LA PILLOLA, 1968) e Dee Wallace (attrice di tanti cult horror del passato come LE COLLINE HANNO GLI OCCHI di Wes Craven, L’ULULATO di Joe Dante e CUJO di Lewis Teague. Un film dalle atmosfere malsane che inquieta grazie a pochi elementi e una regia ispirata e un montaggio e una fotografia spettacolari.
E chiudiamo questa rassegna con un altro titolo horror di recente uscita.
THE WITCH (2015) è lo splendido esordio registico di Robert Eggers. La storia è ambientata nel 1630, New England. La famiglia del rigido William viene allontana dalla comunità e trova una sua sistemazione ai margini di un fitto bosco, in una piccola fattoria isolata. Presto tutti i componenti metteranno in discussione la propria fede e la propria condotta, perdendo fiducia in loro stessi e nel prossimo. Intanto fatti sempre più inquietanti minacceranno l’equilibrio interno della famiglia.
Un film potente e sinistro, sublimato da una fotografia impressionante che richiama alla memoria certe arti figurative e pittoriche europee dei primi del novecento. Un film che si interroga sul senso della fede, dei legami di sangue, del ruolo dell’individuo nella comunità e fuori di essa e della difficoltà dell’uomo nel rapportarsi con una Natura che non può sottomettersi alle leggi umane, ma che trova una propria strada crudele e necessaria. Un film che può scontentare forse gli amanti del genere horror più commerciale e di impatto, perché il terrore di THE WITCH scaturisce dai silenzi, dalle inquadrature e i piani sequenza, dal non vedere, dall’incertezza che trova radici nella ragione per farla vacillare verso la follia o verso la ridefinizione di se stessi e del proprio ruolo nel mondo (come lo splendido e ambiguo personaggio interpretato da una bravissima Anya Taylor-Joy che i più avranno notato nei film SPLIT e GLASS).