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THE GENTLEMEN _ I cattivi ragazzi di Guy Ritchie (recensione)

- 22/01/2021
THE GENTLEMEN (2019) di Guy Ritchie


THE GENTLEMEN è un film che fa divertire e che mette in prima fila tutta una serie di attori in stato di grazia, felici di prendere parte al gioco sporco e cattivo di Guy Ritchie. Su Amazon Prime Video.

Mickey Pearson, americano trapiantato a Londra, in breve tempo costruisce il suo impero, diventando il “re della marijuana”. Arrivato all’apice del suo successo decide però di lasciare tutto e cedere la sua parte al miliardario Matthew Borger, così da ritirarsi a vita privata e dedicarsi alla moglie Rosalind. La cosa pare semplice eppure il suo piano viene ostacolato da tutti coloro che vorrebbero impadronirsi del suo patrimonio: l’investigatore privato Fletcher che tenta di ricattare il braccio destro di Mickey, Ray; il cinese Occhio Asciutto che è deciso a sbarazzarsi del suo boss, Lord George; e una strana banda di combattenti rapper capitanata da Coach.

Guy Ritchie, dopo l’incursione a casa Disney col suo non propriamente apprezzato live action di ALADDIN, torna su territori narrativi a lui congeniali, dove può liberare il suo estro creativo.

THE GENTLEMEN si inserisce perfettamente in quel filone gangster movie ironico, a tratti grottesco, e sopra le righe che negli anni 2000 ha decretato il successo di questo simpatico regista anglosassone.

Il film sembra quasi ricollegarsi idealmente a quelle opere che tutti conosciamo quali e LOCK & STOCK (1998) e SNATCH (2000). Guy Ritchie assembla per l’occasione un cast multietnico e variegato, caratterizzando ogni personaggio quanto basta perché sia funzionale al racconto, ma arricchendolo di dettagli e sfumature che lo rendano unico e non solo mera figura bidimensionale. Ed è questa la carta vincente di ogni suo film che lo ergono a piccolo cult.

In prima fila Colin Farrell e la sua banda di rapper malavitosi di THE GENTLEMEN

Novità di questa divertente opera è forse il linguaggio in essa adottato o forse dovremmo dire la riflessione sui linguaggi e sugli stili narrativi “cinematograficamente parlando” su cui essa si basa.

THE GENTLEMEN è quindi un gioco diretto impeccabilmente da Guy Ritchie che guarda al suo pubblico più affezionato, ma rivolto (anche in maniera critica) anche alle nuove generazioni.

Tramite il personaggio di Fletcher (uno strepitoso e inedito Hugh Grant), il regista/sceneggiatore si diverte a manipolare il suo pubblico, di distrarlo e sorprenderlo, tra depistaggi e trovate gustosamente pulp, ai limiti del trash, ma senza mai eccedere o cadere nel caricaturale.

Tra scazzottate, pistole, raggiri e colpi di scena non vi è quasi mai un vero protagonista (protagonista assoluto è la storia), ma ogni personaggio è elemento essenziale perché questo mosaico possa avere un senso e possa funzionare. Gli attori chiamati a recitare sembrano crederci davvero e ognuno di loro offre una performance memorabile: da Matthew McConaughey a Charlie Hunman, da Henry Golding a Colin Farrell fino alla bella e tosta Michelle Dockerty.

Matthew McConaughey è Mickey Pearson in THE GENTLEMEN

THE GENTLEMEN è il cinema sporco e cattivo di Ritchie all’ennesima potenza, ma ripulito e portato ai massimi livelli espressivi, più curato nel montaggio (sempre frenetico) e nella narrazione, che intrattiene e diverte. Anche questa è la magia del grande cinema, seppure a portata di smartphone.

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Ossessionato dal trovare delle costanti nelle incostanze degli intenti di noi esseri umani, quando non mi trovo a contemplare le stelle, mi piace perdermi dentro a un film o a una canzone.

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