In occasione del Transgender Day Of Remembrance che cade proprio oggi (20-11-2020) per lo spazio dedicato al Cinema, abbiamo deciso di tornare a parlare di film che guardano all’identità delle persone transgender.
Guardare alla propria intimità e sentirsi estranei davanti allo specchio, non riconoscendosi in quel corpo che abbiamo di fronte, è un percorso spesso tortuoso. Il cambiamento lento e graduale della propria fisicità , gli occhi della società che sono lì a osservarti tra la curiosità e il morboso, la vicinanza o la totale assenza della famiglia che di rado è lì a supportarti; lo smarrimento e il senso di inadeguatezza; sono tutte tappe obbligate per chi sceglie di raggiungere il suo vero Io.
Nel corso del tempo molti cineasti si sono fatti portavoce di questo malessere e di questa necessità. E sono tanti i film che trattano ora con garbo e ora con crudezza della vita e del cuore delle persone transgender.
In questo speciale di #3FilmCheNonSapeviDiVolerVedere vi consiglierò alcuni titoli da recuperare sull’argomento.
Cominciamo con un titolo del 2003 che ha partecipato a tantissimi festival tra cui il Torino Gay & Lesbian Film Festival dove si aggiudicò il premio come Miglior Film.
BEAUTIFUL BOXER per la regia di Ekachai Uekrongtham è ispirato alla vera storia di Parinya Charoenphol, meglio nota come Nong Thoom, famosa boxeur transessuale thailandese, poi divenuta anche attrice e modella.
La pellicola (distribuita in Italia in dvd) segue le tappe della vita di Nong Thoom, dall’adolescenza in cui il/la protagonista scopre di preferire gli abiti femminili e i trucchi fino ai successi sportivi che l* portano alla notorietà e alla fama.
Un film dai colori caldi e aggraziati, che ben riflettono l’anima di Nong Thoom. Bravissimo il protagonista Asanee Suwan nel conferire dolcezza e femminilità, ma anche forza e determinazione al suo personaggio.
Facciamo un salto in avanti, siamo nel 2005 quando irrompe tutta la magia e la follia del musical 20 CENTIMETRI!
Dalla Spagna arriva uno dei film più frizzanti e provocatori dei primi anni 2000 rivolti al grande pubblico.
La regia di Ramón Salazar è sì discontinua o talvolta sopra le righe, ma è ben allineata allo spirito sovversivo della pellicola e della sua strepitosa protagonista, Mónica Cervera.
La trama: Marieta è una transgender che soffre di narcolessia il cui sogno è quello di diventare finalmente una vera donna. Fa la prostituta e cerca di metter soldi da parte per l’ultima operazione, la più importante. Un giorno perde la testa per l’aitante Raul, ma Marieta ha un segreto un po’… ingombrante: quei 20 centimetri di troppo!
Tra numeri musicali che guardano al panorama musicale più variegato e queer che potesse esserci (si passa dai Queen a Madonna fino alla nostra connazionale Mina con la sua Parole Parole, ma ci sono richiami più o meno espliciti anche ad altri musical come GREASE e THE ROCKY HORRROR PICTURE SHOW) il film è colorato e non si prende mai troppo sul serio, puro intrattenimento che diverte per tutta la sua durata. E sì, il bello di turno per cui perde la testa la nostra Marieta ha le fattezze del granitico Pablo Puyol che tutt* hanno amato nel telefilm PASO ADELANTE (di cui abbiamo parlato in questo articolo).
E chiudiamo questa rassegna con uno dei titoli più amati, candidato a 4 Premi Oscar e 3 Golden Globe.
THE DANISH GIRL (2015) è ispirato all’omonimo romanzo scritto nel 2000 da David Ebershoff e liberamente ispirato alla vita delle pittrici danesi Lili Elbe e Gerda Wegener.
La regia appasionata e malinconica di Tom Hooper guarda alla vita e all’amore e alla sofferenza e al percorso (intimo e fisico) di quella che è considerata la prima persona a essersi sottoposta a un intervento di riassegnazione sessuale.
Eddie Redmayne (giustamente candidato all’Oscar per la sua magistrale interpretazione) offre tutta una serie di sfumature e di movenze alla sua Lili Elbe tanto da rendercela credibile in ogni suo più piccolo movimento o sussulto o sorriso. Al suo fianco una compagna di vita, una donna strepitosa che per amore di quell’uomo che si sentiva una donna, ha sfidato le regole della società per stare vicina e dare luce e forma e dignità alla sua Lili e renderla quindi felice. Alicia Vikander si è aggiudicata il premio oscar come Miglior Attrice Non Protagonista.
Un film toccante, sublimato da una fotografia e un ‘attenzione per i dettagli (dai costumi alle scenografie) davvero impressionanti che non può lasciare indifferenti.
Se cercate altri film che guardino al mondo transgender vi invito a recuperare altri articoli, cliccando QUI e QUI. Buona lettura e… Buona Visione!