1. Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro e alla protezione contro la disoccupazione.
2. Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro.
3. Ogni individuo che lavora ha diritto ad una remunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale.
4. Ogni individuo ha diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi
TUTTA LA VITA DAVANTI (2008) è il terzo titolo scelto per #BLcinema da inserire nell’iniziativa #10DaysOfHumanRights che guarda ai diritti dell’uomo sul lavoro.
Marta è una neolaureata con la lode in filosofia.
Nonostante la madre sia a letto, malata terminale, e il ragazzo sta per partire negli Stati Uniti per lavoro, Marta guarda alla vita con positività e un po’ di ingenuità.
Ed è con questa passione che si affaccia al mondo degli “adulti”.
La ricerca di un lavoro che sia attinente al suo percorso di studi pare essere un sogno.
E così Marta si ritrova a fare la baby sitter a tempo perso.
Arriva quindi la possibilità di lavorare nel call center di una nota azienda di purificatori per l’acqua.
Ma il sistema crudele tra siparietti motivanti e eliminazioni/licenziamenti stile Grande Fratello mettono però a dura prova la serenità dei dipendenti.
Paolo Virzì tra disincanto e anima feroce guarda al mondo del precariato e alle nuove generazioni che spesso si ritrovano asserviti a un sistema di impiego che non solo limita, ma annerisce ogni dignità.
Per farlo si serve di un libro autobiografico meravigliosamente scritto nel 2006 da Michela Murgia “IL MONDO DEVE SAPERE” di cui potete leggere qui la recensione a cura di Oscar Innaurato.
La penna irriverente e granitica della Murgia trova una sua forma nella sceneggiatura dello stesso Virzì e di Francesco Bruni : lo spirito del film è per buona parte aderente a quello del libro.
I toni sono leggeri, quelli della commedia, ma riflettono una realtà amarissima che accomuna tantissimi ragazzi che guardano al mondo del lavoro con preoccupazione.
Virzì costruisce un circo degli orrori in cui arrivismo e rivalità predominano.
Il sistema diabolico del call center in cui trova impiego Marta mostra tutta una serie di maschere tragiche a cominciare da una sorprendente Sabrina Ferilli : un capo reparto donna di mezza età che motiva le sue ragazze ogni giorno con siparietti e coreografie e sms motivazionali.
Lei – che sente di non aver più tutta la vita davanti – veste i panni della matrigna cattiva delle fiabe. Bellissima e crudele.
Dietro sorrisi plastificati si nascondono paure e ansie che toccano non solo le vittime, ma anche i carnefici di questo sistema.
Lo stesso leader della Multiple ( un convincente Massimo Ghini) arranca e teme del suo futuro.
Tra i suoi dipendenti i rapporti umani sono pressoché inesistenti o viziati dal recondito desiderio di primeggiare sul prossimo per aggiudicarsi bonus e la continuità della propria posizione.
E sono quindi i più deboli a crollare per primi tra isterie e desolazione come il fragile Elio Germano o la sofferta e complessa figura delineata da una già sorprendente Micaela Ramazzotti.
Eppure c’è ancora una speranza.
O vogliamo vederla negli occhi di Marta, la allora quasi emergente Isabella Ragonese.
Isabella è bravissima nel conferire tutte le sfumature necessarie al suo personaggio e crea da subito una forte connessione con lo spettatore.
E in un mondo alienante come quello dei call center è toccante come ella si aggrappi sentimentalmente alla voce di una signora anziana di cui non conosce neppure il volto.
TUTTA LA VITA DAVANTI è un film che va recuperato.
E non è un caso che esso si apra e si chiuda coraggiosamente sullo sguardo sognante e musicale di Marta.
Perché talvolta – come ci hanno insegnato i più bei musical della storia del cinema – la vita è così amara che l’unica possibilità per noi è scostarci un po’ e iniziare a cantare e ballare.
Perché l’importante è avere ancora il desiderio di sognare di lavorare IN e PER un mondo migliore.