UNBELIEVABLE è una miniserie Netflix disponibile sulla piattaforma dal 13 Settembre scorso.
Un raro esempio di prodotto intelligente e maturo che guarda con onestà e senso critico alle conseguenze della violenza carnale.
Lynnwood, 2008.
La giovane Marie, ragazzina dal passato travagliato, denuncia di essere stata aggredita e stuprata.
La polizia però e così gli assistenti sociali e due delle sue madri cui era stata affidata, guardano più al passato della ragazza e al suo difficile percorso e iniziano a sottoporla a infiniti e ripetuti quanto estenuanti interrogatori.
Alcune incongruenze sulle sue varie deposizioni portano i detective a credere che Marie si sia inventata tutto e spingono la ragazza ad “ammettere” la loro verità.
Diversi anni dopo , in Colorado, due donne detective di due differenti distretti si ritrovano a collaborare per scoprire l’identità di uno stupratore seriale. Ma le indagini sembrano non trovare una pista che possa aiutarle a far luce sui terribili crimini.
Ispirato a una storia realmente accaduta UNBELIEVABLE è stato creato dall’esperta Susannah Grant, che i più ricorderanno come sceneggiatrice del film oscar ERIN BROCKOVICH, e dallo scrittore Michael Chabon e dall’autrice Ayet Waldman che hanno attinto agli articoli e a un saggio in cui sono narrati i casi di violenza avvenuti tra il 2008 e il 2011 nell’area di Seattle e Dever che ebbero inizio con un’aggressione ritenuta non vera e inventata.
La ricostruzione delle indagini è appassionata, nervosa, sfiancante e riporta con estremo realismo lo stress emotivo che accusano le due detective per cui il caso diventa una vera e propria ossessione. Ma nonostante le innumerevoli difficoltà le due donne non si daranno mai per vinte, sfidando un sistema maschilista e che spesso si arena su cavilli politici e giuridici.
A dare credibilità a queste due donne coraggiose e determinate (ma di cui si tracciano piccole pennellate di fragilità e incertezza e smarrimento) ecco due grandi attrici: una misurata e accogliente Meritt Wever e una solida e dirompente Toni Colette.
A questa linea temporale si contrappone il tragico percorso di Marie (una bravissima e sorprendente Kaitlyn Denver) che subisce una doppia aggressione e una doppia ingiustizia.
Ella non solo sarà vittima di una brutale violenza carnale da cui ne uscirà profondamente ferita nell’animo e nella mente, ma verrà violata una seconda volta proprio da coloro che dovrebbero difenderla: i detective e i genitori affidatari.
Marie non sarà creduta e presto tutti la considereranno un pericolo e quindi ella in breve tempo si ritroverà completamente sola, senza lavoro, senza un posto dove stare, a raccogliere le briciole e una comprensione che è solo di facciata.
La meravigliosa sceneggiatura non cade mai nell’errore di delineare nettamente buoni e cattivi, semmai evidenzia come spesso ci si ritrovi incapaci o impreparati ad affrontare determinate situazioni, in cui genitori, amici, forze dell’ordine per quanto possano cercare di far la cosa giusta (o mirino a essa) cadono in facili pregiudizi, in disattenzioni, privi di una reale empatia o di un orecchio che sappia davvero ascoltare l’altro.
UNBELIEVABLE guarda quindi sopratutto alle donne, ora vittime e ora resilienti, con un’accuratezza nel delinearne le differenti psicologie che di rado è presente in tanti crime-drama o prodotti destinati al piccolo schermo.
E questo è forse possibile proprio perché a firmarne la solida sceneggiatura e dietro la macchina da presa ci sono altrettante grandiose donne.
Nel rispetto di tutte le donne vittime di violenza, le scene anche le più forti, sono viste sempre e soltanto dal punto di vista femminile, mai da quello dello stupratore onde evitare anche solo per errore di avvicinare questo prodotto a tanti film di genere -come al rape porn – in cui vi è un’ involontaria (!?) esibizione dello stupro e dove spesso ci si sofferma più a delineare la psicologia dell’uomo, quasi sottolineandone gli aspetti più affascinati o carismatici del suo carattere.
Qui le vittime non sono mai solo dei corpi, sono prima di tutto esseri umani.
Qui a brillare della loro dignità sono solo le donne.
Sì, ci sono tanti uomini (come i due compagni di vita delle due detective) che sono guardati nella loro generosità e nella loro bontà, ma – per una volta – sono visti solo come spalle e figure secondarie.
UNBELIEVABLE è femminista nel senso più positivo del termine, è umanamente realistico, è solido, fortemente drammatico, ma è anche catartico, intriso di speranza, generoso, criticamente politico, meravigliosamente e universalmente “donna“.
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