Voto 7e1/2
Auggie è un bambino come tanti. Ama giocare alla playstation e ama soprattutto Halloween. Perché è l’unico giorno dell’anno in cui si sente come gli altri.
Affetto da una grave anomalia cranio-facciale, Auggie ha subito 27 interventi e preferisce nascondersi al mondo sotto un grande casco da cosmonauta.
Ma arriva il giorno in cui i genitori, tra perplessità e paura, decidono che sia arrivato il momento che egli affronti il mondo esterno. Arriva il giorno in cui Auggie deve andare a scuola.
Non sarà un percorso facile ma tra tante cattiverie egli troverà anche nuovi amici e un posto nel mondo.
Tratto dall’omonimo best seller della scrittrice americana R.J.Palacio ( che ha generato ben tre spin-off letterari ) questo film è stato adattato per il grande schermo dallo sceneggiatore e regista Stephen Chbosky.
In realtà lui per primo scrisse un best seller per ragazzi, che poi successivamente tradusse in film: stiamo parlando di quel gioiello che è NOI SIAMO INFINITO, uscito nelle sale nel 2012.
Quindi un regista che possiede la giusta connessione e sensibilità per parlare al giovane pubblico senza troppi filtri.
Il suo sguardo infatti non va mai marcare troppo il piccolo protagonista e sceglie di raccontare questa storia diversificando i punti di vista e approfondendo la psicologia di diversi personaggi che “ruotano come pianeti attorno al sole che è Auggie”.
Perché è importante WONDER? Perché è uno di quei film che scaldano il cuore, di quelli che fanno bene.
Non pensiate che durante la visione vengano risparmiate cattiverie ( il mondo dei ragazzi sappiamo tutti quanto possa essere feroce ) , ma il non facile percorso di “accettazione” – di se stessi e da parte degli altri – viene alleggerito da splendide incursioni nella fantasia : il piccolo Auggie quando sente su di sé tutto il peso degli sguardi del mondo esterno si racchiude nel suo mondo immaginario dove egli è un astronauta acclamato dalla folla o dove può confrontarsi e interagire con i personaggi di Star Wars.
E il messaggio che ci viene costantemente suggerito è sempre questo: dobbiamo imparare non soltanto a guardare le persone, dobbiamo imparare a vedere le persone. Sentirle. Conoscerle per quello che sono prima di giudicarle.
In questo progetto sono stati coinvolti attori che riempiono lo schermo con estrema facilità per toccarci dentro.
Julia Roberts veste i panni dimessi di una mamma come tante : apprensiva quanto basta, intelligente, comprensiva; una mamma che ha sacrificato forse anche troppo per il bene del suo bambino.
Ogni suo sguardo, ogni sua preoccupazione, ogni sua ruga, ogni suo sorriso sembrano autentici.
Owen Wilson, sempre amato dal pubblico americano, interpreta il ruolo a lui più congeniale: il padre di famiglia sempre attento e comprensivo, un bambinone troppo cresciuto ma buono.
E poi vi è lui, il piccolo Jacob Tremblay.
Jacob solo due anni prima sconvolse mezzo mondo per la sua strepitosa interpretazione nel film ROOM di Lenny Abrahamson ( che consiglio vivamente di recuperare ) tanto che molti si stupirono quando non venne considerato neppure per una candidatura al premio Oscar.
Oggi lo ritroviamo più maturo, sotto una maschera ( i truccatori sono gli stessi che hanno lavorato ne IL LABIRINTO DEL FAUNO, 2006; e MALEFICENT, 2014 ) che nulla toglie alle sue grandi capacità recitative. Non si può restare impassibili nel vedere quegli occhioni azzurri.
Difficile che questo titolo possa trovare spazio tra le candidature degli ormai prossimi oscar, ma resta comunque un film importante che ci ricorda quanto sia ancora doveroso rispettarci. E di come sentimenti come la tolleranza e l’empatia verso l’altro siano insegnamenti che dovremmo mettere nella cartella della scuola come nella borsa che useremo una volta adulti.
Toccante e commovente, Wonder ci invita a gettare via le maschere ( o il casco da cosmonauta! ) e ad affrontare la vita col cuore.